Maltempo, 34 eventi estremi in un solo giorno: la mappa delle aree più colpite

Coldiretti ha fatto una stima dei danni provocati dalle grandinate, dai nubifragi e dalle trombe d'aria. Danneggiate le produzioni agricole di diverse regioni

34 eventi estremi in un giorno: la mappa Coldiretti delle zone più colpite

34 eventi estremi in un giorno: la mappa Coldiretti delle zone più colpite

Milano, 9 settembre 2022 - Ben 34 eventi estremi hanno colpito il nostro Paese in un solo giorno. Trombe d'aria, grandinate, fulmini, nubifragi e tempeste di vento si sono abbattute su diverse regioni italiane provocando gravissimi danni sia nelle città che in campagna. Lo rivela Coldiretti, che ha basato la sua ultima analisi sui dati forniti dall'European Severe Weather Database (Eswd). L'ultima ondata di maltempo ha portato anche la prima neve in alta quota. 

Le regioni più colpite

Secondo il monitoraggio della Coldiretti, in Piemonte il maltempo ha danneggiato le produzioni di riso, mais e soia soprattutto nell'area tra le province di Biella e Vercelli. Qui le aziende segnalano di aver perso dal 60% al 90% delle produzioni. In Lombardia, invece, i nubigrafi e le grandinate hanno colpito l'area prealpina tra le province di Lecco e Como, provocando frane e allagamenti: il risultato sono ortaggi "mitragliati" dalla grandine e animali dispersi in montagna. 

Danni provocati anche in Veneto, dove una grandinata ha interessato la zona del Valpolicella, famosa per la produzione di vini, rovinando vigneti e uliveti. Piogge record e allagamenti si sono verificati anche in Friuli, mentre una tromba d'aria ha divelto alberi e scoperchiato tetti anche nel Lazio

Si contano i danni

Gli ultimi eventi meteo aggravano il bilancio dei danni nelle campagne, che ammonta già a oltre 6 miliardi nel 2022 . Le produzioni agricole nazionali hanno registrato un calo del 10% a livello nazionale, il peggiore da oltre un decennio secondo la Coldiretti. Sono i risultati di una tendenza alla tropicalizzazione del clima: le ultime ondate di nubifragi e grandinate si sono abbattute su terreni secchi i quali non riescono ad assorbire l'acqua che causa quindi frane e smottamenti. Ad aggravare la situazione c'è il fatto che, secondo i dati Ispra, più di 9 comuni su 10 in Italia sono a forte rischio idrogeologico

Anche la cementificazione rende più fragili le aree già soggette a rischio. Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni. Il cemento ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale e, di questi, 5.400 chilometri (l'equivalente della Liguria) riguardano solamente gli edifici, che rappresentano il 25% dell'intero suolo consumato.

La soluzione - sostiene Coldiretti - sta nel fermare il consumo di suolo. Ma sono anche necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l'acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l'utilizzo quando serve in caso di siccità prolungata come quella che si è verificata questa estate.