Cassano d'Adda, occupazione abusiva: "Vi cancello le denunce se rimettete a posto"

È la proposta del proprietario della parte privata del Pignone sull’Adda oggetto di quaranta episodi da parte di giovani

Un lembo di terreno immerso nel verde

Un lembo di terreno immerso nel verde

Cassano d'adda (Mila o), 29 giugno 2020 -  Alcuni giovani denunciati per occupazione abusiva di area privata in zona Pignone di Groppello barattano il ritiro della denuncia con l’aiuto alla riqualificazione dell’area in riva al fiume Adda.

Puntuale come ogni estate torna in primo piano la questione del Pignone, un lembo di terreno immerso nel verde e affacciato sull’Adda, diviso in due zone: quella privata e quella concessa ad uso pubblico al Comune. Il proprietario della zona privata ha il suo bel da fare nel difendere la titolarità di quel terreno continuamente invaso abusivamente da persone attirate dalla maggior cura di quella porzione di quell’area rispetto a quella comunale. I cartelli che indicano una zona privata, la gente arriva e fa quello che vuole, spesso lasciandosi alle spalle anche danni a cui devo poi rimediare anche economicamente", racconta con rammarico il proprietario Laurent Colombo, che aggiunge: "Sono arrivato a fare una quarantina di denunce. Alcuni dei denunciati hanno però poi capito l’errore e si sono resi disponibili a darmi una mano nella riqualificazione di quest’area, mirata ad attività sportive per tutti. Questo in cambio del ritiro della denuncia".

Diversa la situazioneper la zona pubblica, lasciata in balìa del solo senso civico degli appassionati della tintarella. Nelle priorità del Comune pare non vi sia posto per interventi che mettano quel parco naturale a servizio agli utenti. "Quest’anno purtroppo viene meno il mio tentativo di installare bagni chimici – fa sapere l’assessore all’Ambiente Massimo Ughini – Questo perché le attuali normative obbligano, in caso di toilette pubbliche, l’utilizzo di sistemi di risciacquo e sanificazione automatica dopo l’uso. Strutture incompatibili non solo per l’aspetto strutturale di quel luogo ma anche per quello economico con costi che si aggirano intorno ai 60mila euro. La convenzione con la proprietà del terreno, Italcementi – non consente gestioni dell’area diverse da quella comunale"