Cefalonia, centrato dal masso mentre è in spiaggia: "Mio marito soccorso in ritardo"

Il dramma in vacanza, dove il turista di Vimodrone ferito si trovava con moglie e tre figli: "Ci serve aiuto"

Marco Fiorini e la moglie Chiara Panicari

Marco Fiorini e la moglie Chiara Panicari

Vimodrone (Milano), 1 agosto 2020 - Frana la roccia sulla spiaggia più bella d’Europa, un masso colpisce alla testa un bagnante e la vacanza greca di una famiglia di Vimodrone, nel Milanese, si trasforma in un incubo. Marco Fiorini – 46 anni la settimana prossima, spezzino di origine e residente a Vimodrone con la famiglia – è in coma farmacologico all’ospedale di Patrasso, l’uomo è stato operato alla testa con un intervento molto delicato e dopo un’odissea durata oltre 24 ore. L’incidente è accaduto martedì sera, intorno alle 20 ora locale, sulla spiaggia di Myrtos, dove Marco aveva passato la giornata con la moglie 40enne Chiara Panicari e i tre figli di 13, 9 e 7 anni. La moglie era in acqua con il figlio più grande quando, all’improvviso, ha sentito un rumore tremendo, si è girata e ha visto gli altri due figli che urlavano e il marito a terra, privo di conoscenza. A raccontare la disperazione di quei momenti e a chiedere un sostegno alle autorità italiane è la moglie Chiara che, dopo avere portato i figli dai nonni, è tornata di nuovo ad Atene per stare vicino al marito. Chiara come sta suo marito? "Si è svegliato: oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) i medici gli hanno tolto l’intubazione. Mi ha riconosciuta, riesce a capire e a rispondere con cenni del capo, apre e chiude gli occhi, mi ha stretto forte la mano. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma per ora non riesce. È stata una emozione fortissima, paragonabile a quella provata quando ho visto i miei figli per la prima volta!" Da quando è stato ferito, per Marco e per voi è iniziata un’odissea: cosa è accaduto? "Un vero incubo. La spiaggia era piena di gente, abbiamo chiamato i soccorsi e mi hanno risposto che avrei fatto prima a portalo in ospedale con la mia macchina perché non c’erano ambulanze disponibili. Marco era molto grave. L’abbiamo portato fin sopra alla strada, quando 20 minuti dopo è arrivata un’ambulanza già piena per stabilizzare i parametri. Poi ci hanno fatto aspettare altri 25 minuti per l’arrivo di un altro mezzo". La corsa in ospedale e poi? "Al pronto soccorso di Cefalonia lo hanno intubato, la situazione era troppo grave e lì non potevano operarlo. Abbiamo aspettato la notte, è arrivato un elicottero militare che lo ha trasportato all’ospedale di Patrasso. È stato operato la sera del giorno successivo, 24 ore dopo l’incidente". Un intervento complicato. "Aveva le ossa della testa fratturate e un versamento cerebrale. È stato tenuto in coma farmacologico per giorni, il corpo era troppo sofferente per sopportare la situazione. Hanno provato più volte a svegliarlo, ma si agitava troppo, i medici temevano un peggioramento". Quando lo porterete in Italia? "Sono in contatto con la Farnesina e appena le condizioni lo permetteranno potremo riportarlo a casa. Quello che è accaduto si poteva evitare, ho saputo che gli anni scorsi ci sono state altre frane e quella è una zona a rischio sismico. Chiederò un risarcimento danni alla Grecia, ma dall’Italia ho bisogno di tanto supporto quando torneremo a casa, le cure saranno molto lunghe e difficili".