Vignate, la scuola nuova distrutta dai vandali

Danni ingenti alla materna di via Galvani

L'indagine dei carabinieri

L'indagine dei carabinieri

Vignate (Milano), 18 giugno 2019 - Era nuova di zecca, vandali notturni devastano la scuola materna. Ieri mattina un’ordinanza del sindaco Paolo Gobbi: scuola chiusa per un giorno, per consentire le operazioni di ripristino. I danni sono per migliaia di euro, i carabinieri e la polizia locale al lavoro. L’indignazione, naturalmente, alle stelle.

E' stato il sindaco Paolo Gobbi a comunicare di buon mattino alla cittadinanza l’episodio consumatosi nella notte alla scuola materna di via Galvani, teatro solo fino a qualche mese fa di lavori di riqualificazione. "Oggi la scuola dell’infanzia rimarrà chiusa, in quanto stanotte una squadra di vandali è entrata e l’ha devastata. Sto emettendo un’ordinanza sindacale". Devastata è il termine maggiormente idoneo. La banda di distruttori ha fatto ingresso nei locali dei bambini forzando una porta laterale. All’interno si è letteralmente scatenata. Mobili e suppellettili danneggiati, le lavagne multimediali letteralmente divelte dai muri e demolite dai colpi, i distributori automatici distrutti. Sul posto non solo gli agenti di polizia locale, ma anche i carabinieri, che hanno compiuto una accurata ispezione sul posto, raccogliendo impronte e reperti. Non una parola di più da parte del sindaco, che già più volte, nel corso del suo precedente mandato, aveva dovuto fare i conti con il risultato di raid vandalici notturni in parchi e aree pubbliche. Il primo cittadino, rieletto a fine maggio, si è recato immediatamente a scuola, e ha seguito per ore il lavoro delle forze dell’ordine. La flebile speranza, quella di risalire ai responabili del fattaccio. Intanto, i cittadini esprimono la propria indignazione. "Non ci sono commenti - così un cittadino - . Speriamo che siano identificati, e che venga fatto loro pagare sino all’ultimo centesimo di danno". "Una cosa tristissima. Non un vandalismo semplice, ma un attacco a una scuola, al cuore stesso della nostra comunità". La cinta dell’edificio era monitorata da telecamere. La speranza, quella che i filmati possano offrire qualche aiuto agli inquirenti.