Vignate (Milano), 6 maggio 2020 - Non stop di test sierologici nel giardino dell’onnicomprensivo di via Galilei, anche a Vignate campagna di mappatura gestita in proprio, "fondamentale per motivi statistici e scientifici". Risultati ancora ufficiosi parlerebbero di una importante percentuale di positività registrate, "ma daremo una restituzione nei prossimi giorni. I positivi, naturalmente, saranno contattati direttamente dal loro medico di base". Il sindaco Paolo Gobbi, che, con i medici di base del paese e l’ausilio della protezione civile, ha scelto, primo in Martesana, la via dello screening: circa 250 test svolti nei giorni scorsi, tutti praticati, sempre su indicazione dei medici, su soggetti con sintomi e con cittadini contatto stretto con malati.
"I medesimi in sostanza per cui anche Regione Lombardia ha disposto i primi test". Il quartier generale dell’iniziativa il giardino dell’onnicomprensivo di via Galilei, facilmente accessibile e centrale, ma in zona chiusa, per evitare assembramenti e code. La modalità fluida: convocazione su appuntamento e metodo “drive-through”.
Qualche pomeriggio di operazioni. Nei prossimi giorni le somme da tirare. "Sin dai primi giorni di pandemia - spiega Gobbi - ho collaborato da vicino con i medici di base. Tutti, sin dal principio, hanno lamentato come primo problema l’impossibilità di fare i tamponi. In questa fase, e sempre confrontandosi, si è concordato che fosse utile se non indispensabile una mappatura per vedere come covid si stia ‘comportando’ sul territorio, a prescindere dai casi conclamati". I test rapidi, come si sa, sono in grado di rilevare nel sangue dei pazienti la presenza di anticorpi IgM e IgG specifici per la diagnosi.
«Ho iniziato subito a cercare i test. Li abbiamo reperiti, e abbiamo potuto acquistarli con il sostegno di un privato". Nella selezione dei cittadini testati anche qualche sottocriterio: sono stati sottoposti all’esame ad esempio molti titolari e addetti agli esercizi di vicinato "che durante questa fase dell’emergenza hanno continuato a lavorare per garantire i servizi essenziali sul territorio di Vignate". Un grazie, a esami quasi conclusi, a tutti coloro che hanno collaborato, "ovviamente chi ha finanziato l’iniziativa, la protezione civile e la polizia locale per il supporto logistico e le infermiere volontarie che hanno lavorato nel tempo libero in questo progetto per la comunità".