Vaprio, la scuola guarda al futuro con un progetto da archistar

Cantieri in arrivo, le nuove medie costeranno 7 milioni

Il rendering

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Vaprio d'Adda (Milano), 22 dicembre 2017 - Cantieri in vista per la nuova scuola media. Progetto sofferto, passato da ripensamenti e cambi di casacca in Comune, stimolato da un boom demografico, che ha fatto balzare in avanti il numero di abitanti, ora vicini alle due cifre. Una città che cresce e impone più servizi «e presto li avrà», assicurano a Palazzo. Era per guardare lontano che nel 2007 l’amministrazione guidata dalla Lista Civica Vapriese partorì l’idea. Ma è solo adesso, dopo la cura Beretta, che le ruspe entreranno in azione. Manca solo un sì, quello di Inail, proprietaria del plesso, al quale il municipio pagherà un affitto stimato in 250mila euro l’anno.

È per questa via che si è usciti dal pantano di un’opera che non riusciva a vedere la luce, e che le si è data una sostenibilità economica. Costo dell’operazione: 7,1 milioni. Il «disegno» firmato dal prestigioso Studio C+S, cioè dagli architetti Cappai e Segantini, è esposto alla Biennale di Venezia. Le vetrate che fanno la parte del leone, saranno il vero elemento caratterizzante. Vi sorgeranno un auditorium da 160 posti e una palestra Coni con 144 sedute. Serviranno a trasformare l’istituto in un polo culturale in grado di ospitare un pubblico eterogeneo, per eventi serali, pomeridiani e nel weekend. «La scuola simbolo di coesione sociale, di vivacità», spiega il sindaco.

E' questa la filosofia che darà vita all’ex Tavazzani, la vecchia fabbrica tessile di proprietà del municipio, abbattuta per fare posto alle aule. «Saranno 15, più 5 speciali», aggiunge Andrea Beretta. Laboratori tecnici e sale dedicate al corpo docenti. L’edificio si sviluppa su due livelli. Il piano terra è stato pensato per «aprirsi alla città». Qui ci saranno la biblioteca, l’auditorium-teatro con camerini e spazi accessori per lo stoccaggio di scenografie e il foyer per appuntamenti speciali con le dotazioni di uno spazio multifunzionale. Il piano superiore, invece, è riservato alle vere e proprie attività didattiche. La «storia infinita» (si cominciò a parlare del progetto 15 anni fa) sta per concludersi.