Ponte di Trezzo sull'Adda? Ci vuole pazienza

Senso unico alternato oppure chiusura totale durante i lavori: la decisione sarà condivisa

Il sindaco di Trezzo sull'Adda Danilo Villa

Il sindaco di Trezzo sull'Adda Danilo Villa

Trezzo sull'Adda (Milano), 8 gennaio 2019 - Senso unico alternato o chiusura totale al traffico? È presto per dire cosa succederà durante i lavori di sistemazione del ponte a Trezzo. La decisione, a giorni, Città Metropolitana ha pronta la convocazione per l’Amministrazione e per i colleghi di Capriate, altra estremità del viadotto sul fiume al centro di un delicato intervento di manutenzione. "Sarà una discussione a tre - conferma il borgomastro Danilo Villa -. Insieme, sceglieremo il male minore".

"I disagi saranno notevoli in ogni caso - ammette il sindaco - ci vorrà pazienza. Ma l’obiettivo giustifica i problemi: parliamo della sicurezza di tutti. Genova insegna". Incerta anche la durata del cantiere che avrà due compiti: sostituire i giunti che sostengono il viadotto erosi dal tempo, - almeno quattro secondo i tecnici -, e portare a termine "una nuova verifica strutturale. L’abbiamo chiesta a ottobre", ricorda il primo cittadino. Ovvero dopo la tragedia del ponte Morandi e la chiusura del San Michele a Paderno, "a rischio crollo" secondo Rfi, proprietaria della campata che ha più di 100 anni e che serviva anche al transito dei treni.

Un rebus per gli amministratori che si sono ritrovati con l’emergenza fuori dalla porta senza avere "un piano B". I controlli portati a termine da Palazzo Isimbardi, titolare del ponte cittadino, hanno evidenziato la necessità di un ritocco. "Una precauzione indispensabile, anche se da noi non ci sono i guasti di Paderno", sottolinea Villa. Il Comune ha messo la garanzia sul cavalcavia in cima alla lista delle priorità, ma non vuole seminare il panico. Da qui, i toni pacati utilizzati anche nei momenti più tesi, subito dopo lo stop del viadotto lecchese. Ora, la svolta. E gli immancabili dubbi.

Con sette milioni di passaggi l’anno registrati in centro - tutto flusso d’attraversamento - la perla dell’Adda ha un oggettivo problema di code e inquinamento, peggiorato da quando gli "orfani" di Paderno si sono spostati da queste parti, molto vicine, per attraversare il fiume e fare la spola con la Bergamasca. Un vero e proprio esercito che ogni giorno percorre in auto il nastro d’asfalto sospeso sull’acqua che separa le due province e che a breve si ritroverà anche senza questa via, o con forti limitazioni per utilizzarla. "L’area rischia la paralisi - dice Carlo Sironi, capogruppo di Tutti per Trezzo, all’opposizione -. Il senso unico alternato mi sembra una soluzione anche peggiore dello "stop totale", temo che i serpentoni d’auto e di camion nelle ore di punta arriverebbero in Brianza".

 

INTERROGATIVI che arrovellano esperti e amministratori alle prese con una scelta difficile. «Dipende anche dai tempi - dice Villa -. Se dovesse durare tre mesi il guaio sarebbe enorme. Se, al contrario, si trattasse di tre settimane, la difficoltà sarebbe più sopportabile». Per la giunta di centrodestra agli sgoccioli è evidente la necessità di mettere mano alla mobilità della zona con una cura da cavallo: «Un nuovo ponte e il prolungamento della linea 2 Verde della metropolitana da Gessate».