Poliambulatori da salvare, a Trezzo riparte la battaglia

Duemila firme contro la chiusura e nove mesi di silenzio. Ora si chiede al municipio di dialogare con la nuova giunta regionale

Gli ambulatori di piazzale Gorizia

Gli ambulatori di piazzale Gorizia

Trezzo sull'Adda (Milano), 15 aprile 2018 - Duemila firme raccolte contro la chiusura e nove mesi di silenzio, torna alla ribalta sul fiume il destino dei poliambulatori di piazzale Gorizia, a rischio dismissione "come imposto dalla riorganizzazione sanitaria che coinvolge la Martesana", spiega Carlo Sironi, capogruppo di Tutti per Trezzo, in minoranza. La lista chiede al sindaco Danilo Villa "di tornare alla carica con la nuova giunta regionale" e lo fa in un’interrogazione, depositata di recente in Comune, l’ennesima in pochi mesi sul tema. Al centro del caso, la storica sede passata dall’Asl all’Ast, "completamente scomparsa dal dibattito pubblico, nonostante il nostro primo cittadino fosse candidato al Pirellone", sottolineano i consiglieri d’opposizione, preoccupati "di perdere servizi". "Specialmente il punto prelievi, che dobbiamo mantenere assolutamente", aggiunge Diego Torri.

Così hanno sottoscritto i trezzesi un anno fa, quando la forza di minoranza lanciò "l’operazione salvataggio", raccogliendo un mare di adesioni in pochi giorni. "Segno che la questione sta a cuore a centinaia di pazienti". A giugno, in aula, era passata una mozione all’unanimità che impegnava la giunta ad attivarsi «in tutte le sedi» per portare a casa il risultato, "ma da allora non ci sono stati sviluppi. Dobbiamo tenere alta la guardia. Non vorremmo ritrovarci davanti al fatto compiuto, cioè alla serrata, senza potere fare più nulla per scongiurarla", sottolineano dalla lista. La giunta Maroni aveva assicurato proprio nel corso di un incontro pubblico in città, che avrebbe trovato soluzioni alternative, l’assessore alla partita, Giulio Gallera, aveva detto di essere disponibile a discuterne ed essendo stato riconfermato alla guida del Welfare lombardo, "la partita può proseguire", dice Sironi. "A patto che il Municipio batta un colpo…".

Trezzo nella nuova geografia dei servizi ridisegnata dalla Riforma è stato ridimensionato a favore di Vaprio, dove c’era l’ospedale in bilico, "altrimenti l’avremmo perso", ha sempre ricordato Villa. Il passo indietro degli altri comuni della zona spiegato dai sindaci "come scelta responsabile", ha finito per favorire i vicini. Ma in città "non siamo disposti a perdere tutto", conclude il capogruppo, che aspetta una risposta.