Thales, l'azienda di Gorgonzola atterra negli Stati Uniti

L’azienda sul Naviglio fa centro con una commessa da 200 milioni

Andrea Capolei, direttore del dominio Air Traffic Management di Thales Italia

Andrea Capolei, direttore del dominio Air Traffic Management di Thales Italia

Gorgonzola (MIlano), 12 agosto 2018 - Dalle sponde del Naviglio Martesana agli aeroporti militari d’oltreoceano. Guarda agli Stati Uniti Thales, multinazionale che opera nei settori della difesa, dell’aerospaziale, del trasporto e della sicurezza e la cui sede milanese, a Gorgonzola, affaccia proprio sul naviglio Piccolo: con una commessa, proveniente nientemeno che dall’Aeronautica a stelle e strisce, per realizzare una trentina di sistemi “Deployable - Instrument Landing Systems” che consentiranno ai velivoli dell’Us Air Force di atterrare senza rischi anche in condizioni atmosferiche avverse e di visibilità ridotta.

Il contratto, del valore di 200 milioni di euro, proietta di fatto il ramo italiano di Thales ai massimi livelli su scala mondiale per quanto riguarda i sistemi di navigazione e atterraggio strumentale. È il frutto di un lavoro avviato diversi anni fa con, in prima battuta, la progettazione di una serie di sistemi mobili per l’Aeronautica italiana, tali da destare l’interesse degli americani che li hanno visti all’opera in ambito Nato. Ne è scaturita la richiesta di cinque D-ILS, realizzati tra il 2014 ed il 2018 ed inviati negli Stati Uniti per una serie di test sul campo e valutazioni iniziali: ciò che li differenzia dalla ILS standard, sistemi ‘fissi’ di atterraggio già presenti in tutto il mondo, è il fatto di poter essere facilmente trasportati ed installati negli aeroporti militari. Il tutto viene assemblato in loco nell’arco di poche ore: una serie di apparati e antenne trasmettono accurati segnali che consentono ai velivoli di effettuare l’avvicinamento strumentale di precisione e di atterrare in sicurezza anche nelle situazioni più estreme, dalle aree colpite da calamità naturali ai contesti bellici e di soccorso umanitario. «Il sistema è completamente realizzato all’interno degli stabilimenti di Gorgonzola», sottolinea l’ingegner Andrea Capolei, direttore del dominio Air Traffic Management di Thales Italia.

È QUI che il gruppo ha deciso di concentrare tutte le competenze per le soluzioni di navigazione aerea militari e civili: «Sulla base delle prime cinque unit e dei test, superati brillantemente e con elogi ricevuti dall’Aeronautica degli Stati Uniti, abbiamo vinto la seconda parte del contratto, chiamata “Production Contract”, per realizzare, da qui ai prossimi mesi, altri 28 sistemi». Una volta completati, verranno trasferiti nella sede americana, a Overland Park, per l’integrazione finale.

La divisione in Martesana, che vanta un fatturato di 35 milioni annui su un complessivo di 170 milioni da tutte le sedi italiane di Thales, è oggi più che mai un fiore all’occhiello per la tecnologia made in Italy a servizio dei sistemi di navigazione e atterraggio strumentale. Vi lavorano 110 persone, circa un quinto di quelle impiegate in tutto il Belpaese, e il 70% sono ingegneri elettronici o meccanici. Importanti investimenti vengono stanziati annualmente per ricerca e sviluppo.