Via Rombon, il pirata della strada: "Spaventato, sono fuggito"

L'operaio di Vignate si è presentato venerdì sera ai carabinieri di Segrate

L'incidente si è verificato al confine tra Milano e Segrate

L'incidente si è verificato al confine tra Milano e Segrate

Segrate (Milano), 16 dicembre 2018 - E' un operaio 38enne di Vignate, incensurato, il pirata della strada che all’alba di giovedì ha travolto e ucciso un ciclista sulla Cassanese, al confine tra Segrate e Milano. La vittima è Dorin Ispas, 28enne romeno, operaio a sua volta. "Sono stato io, non l’ho fatto apposta", sono state le prime parole dell’investitore, che si è costituito nella serata di venerdì, dopo 36 ore di ricerche da parte degli inquirenti. Quando ha varcato la soglia della caserma dei carabinieri di Segrate, era solo e sentiva il peso della responsabilità. Peraltro, il cerchio attorno a lui si stava ormai stringendo grazie a una serrata attività di verifica e ad una serie di appelli rivolti a eventuali testimoni, affinché collaborassero alle indagini in capo alla compagnia dell’Arma di San Donato. Poche ore prima che il giovane si consegnasse, erano stati diffusi i fotogrammi dell’auto pirata, un’Alfa Romeo 159 di colore grigio, ripresa da una telecamera mentre si allontanava dal luogo dell’incidente. La macchina è risultata essere effettivamente quella del 38enne. L’uomo è stato denunciato a piede libero, in attesa di ulteriori approfondimenti da parte dell’autorità giudiziaria, per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Intanto, l’auto è stata messa sotto sequestro. Nella parte anteriore del veicolo sono stati riscontrati segni di danneggiamento, compatibili con l’incidente: il parabrezza è sfondato, danni anche al paraurti. Durante il lungo interrogatorio in caserma l’investitore ha ribadito di non essersi accorto della gravità dell’accaduto. "Mi sono spaventato e non ho capito bene cosa fosse successo", ha riferito l’automobilista per spiegare la fuga. Erano le 5.30 e la Cassanese era ancora avvolta nel buio quando la berlina del 38enne, in marcia verso Segrate, ha urtato la bicicletta di Ispas, che stava andando al lavoro. Nel forte impatto, il romeno è stato sbalzato a centinaia di metri dal luogo dell’incidente: il suo corpo è stato ritrovato in un’area di cantiere, cinque ore dopo il sinistro. Sarà l’autopsia a stabilire se il 28enne sia morto sul colpo, o dopo una lenta agonia. E se questo caso di pirateria stradale si è risolto, è ancora senza nome l’investitore di Alessandro Gioia, il giovane capitano del Pantigliate Calcio, 24enne all’epoca dei fatti, che il 24 gennaio 2015 è stato travolto e ucciso mentre tentava di attraversare a piedi la Rivoltana, all’altezza di Segrate.

Le ricerche degli inquirenti, pur capillari, non hanno dato esito e l’identità del pirata è rimasta un mistero. Senza volto anche l’automobilista che il 16 dicembre 2010 investì e uccise Dario Maini, scooterista 39enne di Dresano, che stava rincasando da Milano, dopo una cena di Natale coi colleghi. L’incidente è avvenuto sulla via Emilia, all’altezza di San Donato, in una notte di nebbia fitta.