Segrate, strade rotte e disabili in trappola

Asfalto sconnesso, marciapiedi dissestati e buche disseminate in tutti i quartieri

I cantieri aperti in città

I cantieri aperti in città

Segrate (Milano), 5 agosto 2018 - Una città ostile per anziani e disabili, quotidianamente “intrappolati” da strade dissestate e marciapiedi senza scivoli. Difficile muoversi con carrrozzine e deambulatori nei quartieri segratesi, l’asfalto dissestato e le troppe buche sui percorsi pedonali stanno mettendo in crisi migliaia di cittadini. E i cantieri per il cablaggio della fibra ottica, disseminati ovunque in città, stanno peggiorando la situazione. Gli scavi vengono coperti con materiale provvisorio e poi rappezzati, crendo dislivelli pericolosi per le persone in carrozzina. A lanciare l’allarme sono alcuni operatori del centro di riabilitazione Don Gnocchi, una struttura situata al Villaggio Ambrosiano e che ogni giorno accoglie tra gli 80 e i 100 pazienti con gravi problemi di deambulazione e disabilità.

"Le carrozzine elettriche dovrebbero percorrere le strade, ma con i cantieri aperti non è sempre facile. Quel che è peggio, è che muoversi in carrozzina sulle superfici irregolari, come lo sono le nostre strade, significa accusare danni dovutia alle vibrazioni, che provocano dolori alla zona cervicale e alla colonna vertebrale", racconta Paola Bellinzona, una fisioterapista del Don Gnocchi di via Manzoni. Poca manutezione, cantieri infiniti e marciapiedi in pessime condizioni. Nella mappa dei disagi, sono tanti i quartieri “maglia nera”: dal Villaggio Ambrosiano a Redecesio, passando per Segrate Centro e Lavanderie. «Ho tanti pazienti che lamentano problemi - continua Paola Bellinzona –, molti sono caduti per colpa delle buche sulle strade e della cattiva manutenzione dei marciapiedi".

Ecco alcuni casi. "Una mia paziente anziana – continua la fisioterapista – abita in via Nenni: la strada è malconcia e, quando esce di casa in carozzina per andare in chiesa, risente moltissimo delle vibrazioni. I marciapiedi sono impraticabili per tutti, anche una donna con un passeggino al seguito si trova in difficoltà". E continua: "Tempo fa, una mia paziente è scivolata sul marciapiede davanti al centro: c’era la neve e nella caduta si è rotta il polso. Quando ha chiesto i danni al Comune, le è stato risposto che la pulizia del marciapiede è a carico dei proprietari degli immobili. Peccato, che il nostro centro si trovi in uno stabile comunale: oltre il danno, anche la beffa".