Segrate, l'appello delle Lega: "Dite no al centro commerciale"

La Lega cavalca la protesta. Il sindaco: da sempre contrario al cemento

Protesta a Segrate contro il centro commerciale

Protesta a Segrate contro il centro commerciale

Segrate (Milano), 20 agosto 2019 - Agosto rovente a Lavanderie, nel quartiere scoppia la guerra contro il cemento: striscioni appesi di giorno dai residenti, tolti di notte da anonimi sostenitori del progetto. Al centro della querelle l’apertura del cantiere di un nuovo centro commerciale tra il Centroparco e la chiesa di Lavanderie, un progetto edilizio che arriva da lontano, simbolo di una lotta politica senza quartiere.

La Lega cavalca la protesta contro la costruzione e il sindaco rispedisce le accuse al mittente, ma a rimetterci saranno i residenti. La bagarre è tutta giocata sul rimbalzo di responsabilità. Il piano era stato approvato dal centrodestra nel 2012, poi negli ultimi sette anni ha cambiato due volte localizzazione da Alessandrini e Micheli a ridosso delle urne nel tentativo di tamponare i malumori del proprio bacino elettorale. Nel 2015, a pochi giorni dalle elezioni, con una mossa a sorpresa l’allora sindaco Adriano Alessadrini aveva trasferito il progetto da Lavanderie all’ingresso di Milano 2, spingendo l’elettorato del centrodestra nelle braccia dell’avversario Paolo Micheli, che per una manciata di voti ha conquistato il Comune. Vinte le elezioni, Micheli - che ha fatto la sua fortuna politica proprio sulla battaglia contro il cemento - ha azzerato la variante di Milano 2 e il centro commerciale è ritornato all’indirizzo di Lavanderie. Ma, mentre la politica dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte, a rimetterci saranno solo i residenti. Traffico, cemento e un pezzo di parco che se ne va. "A ridosso di Ferragosto, con molti segratesi in vacanza, sono iniziati i lavori della Tend - spiegano dalla Lega -. Sulla parte di Centroparco vicina alla chiesa di Lavanderie, di fronte all’Esselunga, si costruirà una struttura commerciale, deturpando il paesaggio. Verrà tolto del verde". Il Carroccio lancia un appello ai segratesi.

"La protesta dei cittadini deve continuare - dice Andrea Donati, consigliere leghista -. Gli abitanti di Lavanderie e i segratesi contrari alla Tend dovrebbero mettere striscioni di protesta in posti in cui non possano essere tolti. Gli striscioni che sono stati tolti, sono stati rimossi di notte, dopo le 23". Il sindaco ambientalista, però, non ci sta a farsi dare del cementificatore. "Gli striscioni mi fanno male, perché vorrei essere io l’autore della protesta", risponde Micheli. "Nel 2012, quando veniva approvato questo scempio - continua - io sedevo tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale a combattere. Noi tanto cemento l’abbiamo eliminato. Proprio davanti a Milano 2, dove doveva sorgere la struttura, abbiamo creato un nuovo parco con nuovi alberi. E proprio nel Centro Parco abbiamo piantato 800 nuovi alberi solo l’anno scorso. Avevo tanto a cuore Segrate che ho lasciato un comodo posto da consigliere d’opposizione in Regione, dove guadagnavo un sacco di soldi con poco stress, per combattere per la mia città".