Segrate, Alessandrini assolto: "Nessuno mi restituirà questi 48 mesi"

L’ex primo cittadino non fece spese pazze con la carta di credito del Comune, come sosteneva l’accusa

L’ex sindaco Adriano Alessandrini è stato assolto in appello con formula piena

L’ex sindaco Adriano Alessandrini è stato assolto in appello con formula piena

Segrate (Milano), 14 febbraio 2020 - Assolto con formula piena, l’ex sindaco di Segrate non ha fatto spese pazze con la carta di credito del Comune, la Corte d’Appello di Milano ribalta la sentenza di primo grado che un anno fa aveva condannato con rito abbreviato Adriano Alessandrini a 2 anni per peculato – pena sospesa – e a un risarcimento di 6.300 euro. L’amministratore di Forza Italia ha guidato il municipio fra il 2005 e il 2015. Tutto azzerato, "come chiesto da noi ovviamente e dalla Procura generale, cioè dalla pubblica accusa. Non è un dettaglio", sottolinea il suo difensore, l’avvocato Pietro Gabriele Roveda. Già nel 2019 il gup Alessandra Clemente aveva dato una sforbiciata al capo di imputazione a carico dell’esponente azzurro che Silvio Berlusconi avrebbe voluto candidato a Milano contro Beppe Sala, ritenendo provati 29 dei 130 episodi contestati per conti di ristoranti, vini costosi, vitto e alloggio per i relatori al meeting internazionale sugli Ufo, ma per il convegno l’ex sindaco era già stato assolto l’anno scorso perché il fatto non sussiste.

Stessa formula usata oggi dai giudici d’Appello che hanno sgravato Alessandrini dalle imputazioni residue anche sulla scorta dei principi enunciati dalla Corte di Cassazione sul caso dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Dimezzato pure il risarcimento contabile, passato da 17mila a 8.600 euro, nel giudizio di secondo grado davanti alla Corte dei Conti. "Ma anche qui è caduta la sostanza, i giudici hanno ribadito che i soldi sono stati spesi per il bene della comunità e non per scopi personali - precisa l’avvocato -. Il dovuto è legato a problemi formali di rendicontazione. Ma quel che importa davvero e che è sia tutto lecito".

Per Alessandrini la prima giornata felice "dopo quattro anni di gogna - dice -. Grazie ai 5 Stelle la presunzione di innocenza non esiste più, l’ho provato sulla mia pelle. A maggio, sono stato allontanato dal seggio perché condannato, ho dovuto sopportare angherie di ogni genere, dal sarcasmo agli attacchi in Rete. Per un innocente non c’è vittoria: nessuno mi restituirà questi 48 mesi nel mirino". L’ex sindaco attacca il suo successore, Paolo Micheli: "Con questa sentenza si sconfigge il suo modo di fare politica all’insegna dell’incapacità e dell’inettitudine, in una parola dell’invidia. Umanamente lo capisco: sarà ricordato per non avere fatto niente, solo danni. Al contrario di me che ho lavorato dieci anni dodici ore al giorno, week-end compresi, concedendomi un mese di vacanza in due mandati".

«Per fortuna non ho famiglia. Mi è bastato il dolore di mia madre che ieri è tornata a sorridere dopo tanto tempo. È felice che sia stato riconosciuto il buon lavoro della mia amministrazione e di tutte le persone che vi hanno fatto parte". Per il forzista un ritorno in auge, "ho ricevuto mille messaggi in poche ore, anche da parte di chi negli ultimi quattro anni ha fatto finta di non conoscermi". La replica di Micheli non si fa attendere. "Sono contento dell’assoluzione di Alessandrini in sede penale. Non ho nessuna ansia di rivalsa nei suo confronti".