Maltempo, danni incalcolabili in Martesana. A Segrate caduti 150 alberi

La civica attacca: non dovevano essere piantati. A Cassano bilancio disastroso

 Le operazioni di sgombero dei pini precipitati

Le operazioni di sgombero dei pini precipitati

Segrate (Milano), 2 novembre 2018 - I pini,  «belli, eleganti e decorativi» ma «ennesima dimostrazione di una politica miope ed autocelebrativa». I violenti temporali e le trombe d’aria che, in due diverse occasioni, si sono abbattute sul territorio di Segrate, causando danni e colpendo duramente il patrimonio arboreo della città, aprono un nuovo fronte di polemiche con le scelte in materia di gestione del verde compiute dalle passate amministrazioni.

A sollevare la questione sono i rappresentanti della lista civica di maggioranza Segrate Nostra che puntano il dito su chi ha messo a dimora piante che «secondo i pareri degli agronomi non avrebbero dovuto essere piantumate». La polemica prende le mosse da quanto successo il 12 agosto e il 29 ottobre, quando le due trombe d’aria che si sono abbattute in zona hanno fatto crollare più di 150 piante «forse belle da vedere ma decisamente inadatte allo scopo, anzi pericolose, laddove sono state piantate, visti i crolli che solo fortunatamente non hanno avuto conseguenze sulle persone» recita il comunicato diffuso da Segrate Nostra che spiega anche come «la relazione dello scorso settembre dell’agronomo comunale, seguita ai crolli dei pinetti di agosto, è molto chiara» e rimarca come «il regolare affrancamento dell’albero non è avvenuto a causa di una qualità del suolo insufficiente, il terreno appare sciolto e ciottoloso».

Secondo i rappresentanti di Segrate Nostra quindi «quei pinetti non dovevano essere piantati lì e chi lo ha fatto non ha minimamente tenuto in considerazione il parere negativo dei tecnici che ne sconsigliavano vivamente la posa. La caduta del 90% degli alberi pubblici durante questi due imponenti eventi atmosferiche, è da addebitare in particolare a scelte sbagliate delle essenze e a modalità errate di messa a dimora». L’augurio è che si possa portare avanti «un intervento di ripristino serio salvaguardando gli alberi sani e mettendo a dimora nuove essenze pensando prima di tutto alla sicurezza dei cittadini».

A Cassano d'Adda il bilancio dei danni è pesantissimo tra tetti scoperchiati, alberi crollati e automobili danneggiate, senza contare le scuole. Distrutte le finestre del castello visconteo.