Rozzano, riordinare casa? Un lavoro, ecco il professional organizer'

La storia di Stefano Grimelli, che si è reinventato terapeuta dell'ordine

 Stefano Grimelli mentre offre consigli in una casa

Stefano Grimelli mentre offre consigli in una casa

Rozzano (Milano), 25 aprile 2019 - "Parlare a me di governare la casa è come parlare di colori a un pittore". L’entusiasmo di Stefano Grimelli è contagioso e inaspettato, perché quello che racconta può sembrare di poca importanza, quasi fastidioso: pulire e riordinare casa. Ciò che per molti è una seccatura, per il 44enne di Rozzano è una professione, coordinata addirittura da un’associazione nazionale, l’Apoi, che raduna i professional organizer di tutta Italia organizzando corsi e specializzazioni. "Gli amici mi chiamano terapeuta dell’ordine – racconta Stefano – perché dietro al riordino c’è una strategia, uno studio approfondito". Una professione a cui Stefano si dedica con passione da 4 anni, "da quando ho perso il lavoro. Gli amici mi chiamavano per sistemare i loro guardaroba dicendomi che ero bravo, mi hanno incoraggiato a farne una professione".

Veniamo alla pratica: come funziona il professional organizer? "Si prende un appuntamento (www.zenhabitat.it), faccio un sopralluogo e studio gli spazi, le necessità, se ci sono bambini, scelgo i prodotti più adatti, nel rispetto dell’ambiente". Quindi si passa alla pratica: Stefano arriva a casa e inizia i classici lavori domestici. Pulisce, stira, sistema e riordina. Dà poi consigli su come vivere meglio gli ambienti, come organizzarli per renderli più pratici, pianifica persino le spese famigliari per dare una mano con le entrate e le uscite. "Quello che per molti può essere una perdita di tempo, un fastidio, una preoccupazione, per me è un momento di soddisfazione – dice Stefano –: pensare che la camicia che stiro sarà quella indossata da qualcuno e questo lo farà sentire in ordine, mi riempe di gioia. Così come vedere i bambini che giocano in spazi che ho messo a posto, o la mamma che torna stanca dal lavoro e trova tutto pronto. Soprattutto loro, donne e mamme, vivono con costrizione l’idea delle faccende, un po’ anche per il retaggio culturale che abbiamo: la donna è destinata a fare i mestieri mentre l’uomo non deve toccare un piatto".

L’esempio che dà Stefano è rivolto proprio agli uomini: "Nell’associazione degli organizer siamo iscritti in oltre cento: io sono l’unico maschio che svolge il lavoro di assistente di casa. Spero che gli uomini possano capire che non si perde virilità a stirare una camicia, anzi". Un esempio che Stefano punta a dare anche ai bambini: "Il mio desiderio è di collaborare con le scuole – racconta il 44enne –, portando le lezioni di economia domestica nelle classi, per far capire fin da piccoli come si piega una maglietta e come si sistema la stanza: insegnamenti utili anche per formare la personalità". C’è infatti una sorta di scienza dietro l’opera di Stefano: "Sistemare, avere una casa ordinata, ha anche riflessi psicologici importanti. Il prossimo progetto è collaborare con ricercatori che studiano il fenomeno dell’accumulo compulsivo: noi organizzatori possiamo intervenire nella fase di riordino e per suggerire come prendersi cura degli spazi. Insomma, il nostro lavoro è così: siamo operatori silenti con la voglia di fare star bene gli altri".