Rodano, uccise rapinatore: archiviata l'indagine sul gioielliere: "Legittima difesa"

Lo scorso 24 novembre Rodolfo Corazzo sparò ad un albanese, che si era introdotto nella villa insieme a due complici. "Sono contento e sollevato", ha commentato il gioielliere

Rodolfo Corazzo

Rodolfo Corazzo

Rodano (Milano), 14 settembre 2016 - Archiviata l'inchiesta a carico di Rodolfo Corazzo, il gioielliere (difeso dal legale Pietro Porciani) che la sera del 24 novembre 2015 a Rodano nel Milanese uccise sparando alcuni colpi pistola un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici. L'uomo, con regolare porto d'armi, era stato indagato come atto dovuto per eccesso colposo in legittima difesa. La Procura ha accertato che fu "legittima difesa" e oggi è arrivata la decisione del gip di Milano Donatella Banci Buonamici, come richiesto dal pm Grazia Colacicco.

"Sono contento e sollevato dopo la fine della mia vicenda giudiziaria", ha commentato il gioielliere. «Gli rimarrà a vita in testa il fatto di aver ucciso una persona, che è una cosa terribile, ma in certi casi, come in questo, la questione è mors tua vita mea", ha aggiunto il suo avvocto. 

Dopo aver parcheggiato la moto nel garage della sua casa, Corazzo venne assalito da tre banditi con il volto coperto da passamontagna. Venne picchiato e trascinato in casa dove c'erano moglie e figlia. I tre, dopo essere saliti nelle camere da letto e aver preso dei soldi, trovarono in un'altra stanza dei gioielli che il commerciante aveva negato di possedere. A quel punto si accanirono, minacciando di uccidere tutta la famiglia. Durante la rapina la figlia di 10 anni venne minacciata e portata all'ultimo piano da uno dei malviventi per cercare i gioielli. Due ore di panico al termine delle quali l'orefice, che aveva regolare porto d'armi, reagi' sparando un colpo in aria per spaventare i malviventi. I banditi scapparono ma risposero subito al fuoco con due pistole appena rubate. In tutto vennero esplosi 10 colpi, tre sparati dal gioielliere e sette dai banditi. Valentin Frrokaj, giovane albanese ergastolano e latitante, rimase ucciso. Le indagini condotte dai carabinieri, ritennero "compatibile" la versione fornita dall'uomo con i fatti accertati concludendo che si trattò di legittima difesa.

A Corazzo è giunta anche la telefonata del governatore della Lombardia, Roberto Maroni. "Siamo molto lieti, ci ho parlato al telefono, gli ho fatto i complimenti, era felicissimo e ho fatto i complimenti anche al suo avvocato, che era con lui", ha fatto sapere il presidente della regione.