Rodano, uccise un rapinatore: chiesta l'archiviazione per il gioielliere

Lo scorso 24 novembre Rodolfo Corazzo sparò all'albanese Valentin Frrokay, che si era introdotto nella villa insieme a due complici. Per il pm si tratta di legittima difesa

Il gioielliere Rodolfo Corazzo

Il gioielliere Rodolfo Corazzo

Rodano (Milano), 13 settembre 2016 - Una famiglia tenuta in ostaggio per due ore e mezza fino al colpo di scena: il proprietario di casa sparò tre colpi di pistola, un rapinatore rimase ucciso mentre i suoi due complici si diedero alla fuga. Alla Procura di Milano sono serviti quasi 10 mesi per chiedere l'archiviazione per Rodolfo Corazzo, il gioielliere finito sotto indagine con l'accusa di eccesso colposo di difesa per aver ucciso con un colpo di pistola Valentin Frrokay, il rapinatore albanese che la sera del 24 novembre scorso si era introdotto nella villa di Rodano.

"Sono stato costretto a sparare per difendere la mia famiglia", si era difeso il gioielliere, titolare di un regolare porto d'armi. E gli accertamenti tecnici e balistici disposti in fase di indagini dal pm di Milano Grazia Colacicco hanno confermato la sua versione dei fatti. "E' stata legittima difesa", scrive il magistrato nella richiesta di archiviaizone che ora dovrà essere valutata da un gip del Tribunale di Milano.

"E' la fine di un incubo", ha commentato Corazzo ringraziando la magistratura milanese per la "sensibilità" dimostrata nei suoi confronti e i carabinieri di Pioltello e Monza "che dal giorno della rapina hanno fatto moltissimi passaggi davanti a casa mia". Resta la preoccupazione per le condizioni della figlia di 10 anni. Quella sera i rapinatori la minacciarono e ora "è ancora un po' scossa, si spaventa soprattutto nelle ore serali, ma si sta lentamente riprendendo. Con il tempo passerà tutto".