Prostituzione, la tratta delle schiave: ottocento arrivi all’anno nella metropoli

Nell'hinterland le nigeriane sono una su cinque. In città le donne dell'Est. Abusi e violenze ancor prima di giungere a destinazione dopo viaggi di anni attraverso l'Africa. La tratta di schiavi è un fenomeno ancora diffuso in tutto il mondo di Pietro Verri

Prostituta in strada

Prostituta in strada

Milano, 10 febbraio 2015 - Ogni anno sulle strade c’è un turn over delle prostitute di circa il 35% con nuovi arrivi o dal Paese di origine, o da altri Paesi europei o da altre zone d’Italia. A Milano la percentuale è ancora più alta (53%), con 800 nuovi arrivi, e una su cinque è nigeriana. Queste ultime sono maggiormente concentrate nell’hinterland, o comunque appena fuori dalla cerchia urbana. Mentre le aree urbane, dentro i confini cittadini, si confermano appannaggio delle organizzazioni criminali che sfruttano le donne dell’Est Europa.

Sono i dati della Caritas Ambrosiana che insieme all’Arcidiocesi di Milano, la Migrantes e il Centro missionario, in occasione della prima Giornata internazionale contro la tratta di persone, ha promosso un momento di preghiera in Duomo. L’appuntamento è in programma per oggi ed è presieduto dal cardinal John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, Nigeria, durante l’incontro «Evangelizzare le grandi metropoli oggi». «Rispetto a qualche tempo fa, in particolare, le donne nigeriane sono ancora più deboli di un tempo e con un maggiore carico di sofferenza sulle loro spalle - ha detto suor Claudia Biondi, responsabile area tratta e prostituzione di Caritas Ambrosiana - Qualche anno fa le organizzazioni criminali che le sfruttavano garantivano un modo relativamente semplice per arrivare in Europa. Oggi le donne prima di finire sulle strade di Milano hanno spesso compiuto viaggi di anni, attraverso le frontiere africane. C’è chi ha attraversato il deserto, poi il Mediterraneo, in mano ad organizzazioni sempre più spietate».

La preghiera si svolgerà durante ognuno dei due momenti in cui è articolato l’incontro nel Duomo di Milano: quello della mattina alle 10 con i sacerdoti e quello della sera alle 21 con i laici. «La tratta di esseri umani - sottolinea Caritas - è una delle peggiori schiavitù del XXI secolo. E riguarda il mondo intero. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) circa 21 milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, servitù domestica, matrimonio forzato, adozione illegale e altre forme di sfruttamento. Ogni anno, circa 2,5 milioni di persone sono vittime di traffico di esseri umani e riduzione in schiavitù; il 60 per cento sono donne e minori. Spesso subiscono abusi e violenze inaudite. D’altro canto, per trafficanti e sfruttatori la tratta di esseri umani è una delle attività illegali più lucrative al mondo: rende complessivamente 32 miliardi di dollari l’anno». Paolo Verri