Pozzo, sette mesi senza vigili urbani: ufficio chiuso per mancanza di personale

I residenti sono costretti a raggiungere Vaprio per sbrigare le pratiche che richiedono un salto al comando

Difficoltà per la polizia locale

Difficoltà per la polizia locale

Pozzo d'Adda (Milano), 17 giugno 2019 - Sette mesi senza vigili, Pozzo è ancora sguarnita e i residenti sono costretti a raggiungere Vaprio per sbrigare le pratiche che richiedono un salto al comando. E si andrà avanti così almeno per tutta l’estate. L’ufficio è chiuso da novembre per mancanza di personale, un problema cronico per i piccoli comuni.

La svolta arriverà dopo la fine del concorso per l’assunzione di due agenti bandito proprio da Vaprio, con cui il servizio è condiviso da anni. Per partecipare c’è tempo fino al 5 luglio, in palio ci sono contratti a tempo indeterminato, ma non è una garanzia di successo, "non sarebbe la prima volta che non si presenta nessuno", dice il sindaco Roberto Botter. Poi, bisognerà attendere l’esito delle prove, ci vorrà almeno fino all’autunno. Il primo cittadino si augura che questo periodo difficile "si concluda prima possibile". I guai sono iniziati con un altro concorso vinto da due ghisa in servizio a Pozzo e partiti per nuovi lidi. Il paradosso della vicenda è che il Comune aveva i soldi in cassa per rimpiazzarli ma non ha potuto usarli "per colpa dei vincoli del governo sulla spesa - spiega Botter -. Siamo rimasti incastrati in un circolo vizioso che in questi anni ha messo in ginocchio i centri come il nostro".

Ne sanno qualcosa anche a Trezzano e Vaprio, soci convenzionati della giunta per la polizia locale: anche loro hanno perso un uomo per uno. "Vigili che si trasferiscono lasciando vuote delle posizioni - aggiunge -. I paesini della nostra dimensione sono il trampolino di lancio per una carriera nella pubblica amministrazione. Una porta d’accesso da chiudere appena si presenta l’occasione di trasferirsi in un posto più grosso". Risultato: "Noi rimaniamo a piedi". Se ne esce solo con una nuova selezione che però "non può essere lanciata prima di mesi, e per noi per fortuna sono trascorsi, per via del solito blocco delle assunzioni. Poi, ci sono i tempi tecnici delle prove, ammesso che qualcuno si presenti a sostenerle", ancora il sindaco. I mesi passano e le famiglie "nostro malgrado" ne pagano le conseguenze. La carenza di personale non si registra solo su questo fronte. "Anzi, è generale - rivela il primo cittadino -. Abbiamo 17 dipendenti per 6mila abitanti, uno ogni 352 residenti. Ma secondo la pianta organica ce ne dovrebbero essere 22. Siamo in cima alla top-ten dei comuni virtuosi. Basta un dato per capire quanto: lacci e lacciuoli statali promuovono le giunte che per la macchina investono il 40% della spesa corrente. Noi siamo al 20, la metà. Eppure ci ritroviamo senza divise".