Pozzo d'Adda, alla Ntm prima sul tetto poi lo sfratto

L’iniziativa di due operai non evita lo sgombero

Alessandro Rossi e Ivan Vergani

Alessandro Rossi e Ivan Vergani

Pozzo d'Adda (Milano), 28 settembre 2019 - Sfratto eseguito, ora la Ntm di Pozzo è vuota. L’ufficiale giudiziario ha cambiato le serrature al capannone in via Berlinguer dopo una mattinata drammatica. I lavoratori sono saliti sul tetto per evitare lo sgombero. Ma non è servito. «Il moloc burocratico non si ferma davanti a niente. Il passo dalla speranza alla disperazione è stato breve», dice con amarezza Francesco Caruso, segretario della Uilm Milano e Monza e Brianza. Dopo due rinvii tattici, a un passo dall’accordo, «si è consumato l’ultimo capitolo di una vicenda che farà storia: gli ordini ci sono, ma la battaglia legale fra la vecchia e la nuova proprietà causa la chiusura», aggiunge il segretario. «Così le nostre vite vanno in pezzi», hanno urlato dalla cima della fabbrica Alessandro Rossi e Ivan Vergani, i due operai protagonisti della scalata. Il liquidatore della società venditrice ha convocato le ditte per un ultimo tentativo di mediazione, martedì. Ma non è detto che l’incontro ci sia dopo l’ultimo colpo di scena. «Siamo frastornati, non doveva andare così», ripetono gli operai che da mesi lottano per tenersi stretta la fabbrica dove si lavora il rame. La contesa fra le imprese sullo stabilimento sembrava superata. Giovedì circolava una bozza di accordo con Ntm disposta ad assorbire i 15 dipendenti «a patto che potesse terminare alcune operazioni per poi riconsegnare la sede», spiega Caruso. E invece le cose non sono andate così. Il futuro si fa ancora più nero. «Lunedì, i dirigenti daranno istruzioni alle maestranze – chiarisce il sindacalista – Ieri, erano tutti in ferie».

Al presidio è rimasto tutta la mattina anche il sindaco Roberto Botter. «Il Comune segue con apprensione il destino dei lavoratori e delle loro famiglie. Non entriamo nel merito della contesa giudiziaria, ma la ricaduta sociale è innegabile. Non possiamo certo voltare la faccia». L’amministrazione ha anche offerto il municipio come terreno neutro per arrivare a un accordo.