Treno deragliato a Pioltello, le cattive condizioni del giunto erano note da un anno

La ricostruzione in un report della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Minisero

Treno deragliato a Pioltello

Treno deragliato a Pioltello

Pioltello (Milano), 8 febbraio 2019 - Almeno «a partire» dal 15 febbraio del 2017, ossia circa 11 mesi prima del disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018  in cui morirono tre persone e circa 50 rimasero ferite, erano stati «segnalati difetti», nel corso delle ispezioni dei tecnici di Rete ferroviaria italiana, su quel tratto di binario in cui, a causa di un giunto in cattive condizioni, si spezzò un pezzo di rotaia e il treno regionale 10452 deragliò.

È quanto si legge in un report della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Nella relazione, il cui contenuto è stato anticipato dal Tgr Lombardia, viene spiegato anche che «il nuovo giunto isolante» da «porre in opera per sostituire quello esistente» per quanto «riferito dal personale, era stato scaricato» lungo quella tratta già «nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2017, in attesa del completamento dell'intervento da parte di una ditta esterna», che non avvenne prima dell'incidente, anche perché gli interventi erano sempre stati indicati dai tecnici come «non urgenti». Tecnici che non avrebbero coinvolto in maniera adeguata, secondo la relazione, i livelli gerarchici «superiori». Per la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime, «la programmazione temporale degli interventi di manutenzione risolutivi all'armamento e alla massicciata in corrispondenza del giunto isolante incollato, non è risultata essere temporalmente adeguata a scongiurare l'eccessiva evoluzione del difetto che ha poi portato ad innescare il meccanismo di rottura».

Nella relazione viene chiarito che gli accertamenti effettuati dal Ministero per chiarire le cause dell'incidente sono indipendenti dall'inchiesta penale aperta dalla Procura di Milano e non contengono «documenti o informazioni che ad oggi sono oggetto di segreto istruttorio». Al momento, sotto inchiesta per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo ci sono 2 manager e 4 tecnici di Rfi e 2 manager di Trenord. È già emerso, però, che l'indagine potrebbe allargarsi ad altre figure del settore manutenzione di Rfi.