Pioltello, ancora un guasto sui binari del treno deragliato

L’altra sera ritardi di due ore, al via il ripristino delle rotaia maledetta

I rilievi scientifici della Polizia ferroviaria

I rilievi scientifici della Polizia ferroviaria

Piolatello (Milano), 16 febbraio 2018 - Ancora rabbia e paura sui binari a Pioltello. Un guasto a uno scambio, mercoledì sera, ha reso necessario l’intervento della squadra di manutenzione con pesantissime ripercussioni, per fortuna, stavolta, solo sulla circolazione: ritardi di due ore sulla linea Milano-Bergamo. Un disastro per chi cercava di rientrare a casa, dopo una giornata di lavoro. Il traffico si è normalizzato solo alle 20.30, fra l’ira generale.

L’episodio riaccende i riflettori sullo stato in cui versano le rotaie, dopo il tragico incidente del 25 gennaio, costato la vita a tre donne: Pierangela, Ida e Giuseppina. Passeggere del vagone che si è spezzato, dopo il deragliamento. Non era la prima volta, a luglio, sempre a causa di un problema a uno scambio, sempre qui, un altro convoglio era uscito dalla guida, senza conseguenze, se non il caos di ritrovarsi a piedi, all’improvviso. L’analisi dell’incidente, però, sollecitata dal Comune, aveva portato i vertici di Rfi a scoprire un problema strutturale sui binari incaricati di far cambiare direzione ai vagoni e non solo a Limito, ma in tutta Italia e a mettere in campo una soluzione. La sperimentazione dovrebbe concludersi a breve, prima di essere clonata nei 35mila snodi dalla Val d’Aosta alla Sicilia.

Ora, il nuovo problema. Sul quale si farà luce in fretta, vista la piega che sta prendendo l’inchiesta per il disastro con vittime e feriti che ha scosso il Paese. I primi rilievi confermerebbero l’ipotesi iniziale di carenze nell’esercizio della rotaia, in particolare nel cosiddetto «punto zero», nel quale si staccò un pezzo di ferro di 23 centimetri, esattamente dove, quella mattina, il treno regionale 10452 uscì dal binario. Le analisi iniziali degli esperti nominati dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e dai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, nell’inchiesta che vede indagate otto persone (due manager e quattro tecnici di Rete Ferroviaria Italiana e due manager di Trenord) e le due società, hanno evidenziato, infatti, problemi alla guida e difetti nella manutenzione. Gli stessi consulenti dei pm, tuttavia, a seguito degli accertamenti tecnici che andranno avanti nell’hangar dove sono depositati carcasse e reperti dovranno stilare la loro relazione e ci vorranno diverse settimane. Poche ore fa un altro brivido ha fatto tremare gli habitué della tratta bergamasca. Proprio mentre sono cominciate le opere di ripristino dei binari nei tre chilometri della tragedia. I lavori - che vedono impegnati 200 fra ingegneri, tecnici e operai di Rete Ferroviaria Italiana e delle ditte appaltatrici – andranno avanti 24 ore su 24. La conclusione, con il ritorno in servizio dell’intera offerta di trasporto dopo tre settimane di disagi, è prevista per il 1 marzo.