Pioltello, pitbull e molossi: emergenza abbandoni

La città è maglia nera: quasi 20 cani finiti al rifugio di Segrate in meno di un anno. L’esperta: "Certe razze in mano a proprietari sbagliati"

I dati degli abbandoni di cani sono allarmanti

I dati degli abbandoni di cani sono allarmanti

Pioltello (Milano), 16 dicembre 2019 - Il primo dell’elenco è Lyon, pitbull, provenienza dal Comune di Pioltello, mai riscattato dal proprietario: ingresso in canile a marzo e, fortunatamente, adozione a luglio. L’ultimo in elenco è un cucciolone ancora senza nome: femmina di pitbull, sei mesi a occhio e croce, accalappiata il 6 dicembre, ancora a Pioltello. Se non vi sarà riscatto da parte dell’anonimo proprietario, arriverà al rifugio della Lega del Cane a Segrate. E poi via, nome dopo nome, cane dopo cane: Boris, incrocio molosso, accalappiato a Pioltello, come Nadir e Tyson, entrambi amercan stafforshire, e ancora Anella, Nikita, Axel, tutti pitbull o molossi, come Falco, Oleg, Vodka, Ramona. Stesse razze, stesso destino. Proprietari sconosciuti, in molti casi soggetti sottoposti a provvedimenti per pubblica sicurezza o proprietari inadeguati. Cani ceduti con una telefonata al rifugio per impossibilità a gestirli o lasciati per strada. Ventisei animali, solo fra molossoidi e pitbull, finiti al rifugio di Segrate in meno di un anno. Pioltello la maglia nera: oltre i due-terzi dei cani vengono da lì.

Alcuni sono pericolosi: "Cane visitabile solo in sedazione. Ha morsicato il proprietario". E così via. E solo una parte dei cani hanno avuto o hanno la chance dell’adozione. Il problema c’è. Parola di Elisa Cezza, referente Lega, addetta del canile segratese, responsabile dell’Ufficio diritti degli animali di Gorgonzola e rappresentante Anci nella consulta regionale. "Il problema c’è. Quello dei cani che finiscono nelle mani di chi non è in grado di occuparsene. E quante telefonate abbiamo ricevuto del tenore “il cane è diventato cattivo, venitelo a prendere”". Politicamente scorretto affrontare. "Ogni volta - dice Cezza - che mi è capitato di aprire la discussione sulla necessità di regolamentare la detenzione di questi cani, mi sono resa conto che qualcuno lo considera un affronto. Io dico guardiamo il rovescio della medaglia. Cani mollati, destinati a patire a vita il canile, la solitudine. Io credo che affrontare la problematica andrebbe in primis a vantaggio degli animali". Non ha peli sulla lingua Elisa Cezza. L’elenco di pitbull e molossi finiti al rifugio parla chiaro. E la menzione “detentore attualmente oggetto di provvedimento di pubblica sicurezza” torna più volte: "Certe persone non dovrebbero possedere certi cani". Cezza ha lavorato per mesi alla stesura del piano triennale della Regione in materia di educazione sanitaria e zoofila: "Manca un’educazione alla corretta relazione con l’animale. E vanno riviste le regole. Per il bene, in primo luogo, dei cani stessi".