Pioltello, un anno fa il disastro ferroviario: "Priorità sono giustizia e manutenzione"

Grande commozione alla stazione in ricordo delle tre vittime. Autorità, parenti delle vittime e pendolari fanno fronte comune

Il ministro Toninelli alla commemorazione di Pioltello

Il ministro Toninelli alla commemorazione di Pioltello

Pioltello (Milano), 25 gennaio 2019 – “È una tragedia che non doveva accadere, c’è troppa rabbia tra i pendolari: in un Paese civile, lo Stato deve garantire la sicurezza ed evitare che i cittadini viaggino su treni e autostrade pericolosi”. Sono le parole che il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha portato questa mattina ai familiari delle vittime di Pioltello, dove un anno fa è deragliato il treno numero 10452, partito da Cremona di prima mattina diretto alla stazione di Milano Porta Garibaldi. Alle 6.57 il terribile schianto in cui tre donne hanno perso la vita – la 51enne Pierangela Tadini, la 39enne Giuseppina Pirri e Ida Maddalena Milanesi, 61 anni – e 46 pendolari sono rimasti feriti. Toninelli ha viaggiato insieme ai pendolari per toccare con mano la pesante situazione in cui versa il sistema ferroviario lombardo, poi ha raggiunto il binario 1 dove si è tenuta la cerimonia di commemorazione.

C’erano i sindaci dei Comuni coinvolti dal disastro , il prefetto di Milano Renato Saccone, Giuseppe Sala in rappresentanza della Città metropolitana e il governatore lombardo Attilio Fontana. Le parole più vere e commosse sono state quelle del sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, che conosceva personalmente le vittime. “Sono qui per chiedere alle Istituzioni e alla Magistratura di sapere i motivi di questo disastro – ha detto Bolandrini -, i pendolari hanno bisogno di viaggiare sapendo di avere delle condizioni di sicurezza certe, il mio impegno è chiedere giustizia per tutti, a partire dalle vittime”.

Ad aprire la cerimonia è stato il sindaco di Pioltello, Ivonne Cosciotti, che ha ricordato che “su questi binari, a 500 metri da qui, si è consumata una tragedia di cui nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare”. Con i gonfaloni sullo sfondo, alle 6.57 in punto sono risuonate le note del silenzio militare. “Tra i pendolari c’è ancora tanta paura – sono le parole del Comitato Pendolari Lombardi – per anni abbiamo lottato per chiedere condizioni di viaggio migliori, senza sapere che non era garantita la soglia minima di sicurezza”.

A un anno dall’incidente ferroviario di Pioltello, anche Rete Ferroviaria Italiana vuole fare sentire la propria voce. “RFI conferma l’impegno per garantire, attraverso il proprio lavoro, i più elevati standard di sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria – fanno sapere dall’azienda – e migliorare costantemente l’esperienza di viaggio delle persone che usano quotidianamente il treno per i propri spostamenti.