La Corte dei conti indaga sul Pgt di Carugate

Nel mirino della magistratura contabile l’incarico affidato a un architetto, dopo l’esposto della minoranza

Il sindaco di Carugate, Luca Maggioni si dice tranquillo circa l’indagine

Il sindaco di Carugate, Luca Maggioni si dice tranquillo circa l’indagine

Carugate (Milano), 11 febbraio 2020 - «Poca trasparenza". L’esposto di Uniti per Carugate innesca l’istruttoria della Corte dei Conti sull’incarico all’architetto Carlo Luigi Gerosa di redigere il Piano di Governo del Territorio. È il gruppo guidato da Roberta Ronchi ad avere chiamato in causa i magistrati contabili. Nella battaglia sul mattone, che da mesi tiene banco in città, si apre dunque un nuovo fronte.

La Corte muove una serie di rilievi e chiede al Comune di fornire spiegazioni punto per punto. "Manca l’accertamento dell’impossibilità di utilizzare risorse umane interne; la trasmissione dell’incarico alla Corte stessa, la sua pubblicazione sul sito del Comune e quella del contratto tra le parti, il curriculum del professionista e delle dichiarazioni previste dalla legge", spiega la forza di opposizione.

La guerriglia sull’esperto non è certo cominciata adesso. Dal punto di vista politico è contestato sin dall’inizio dell’iter, "è uno degli architetti che ha collaborato all’ampliamento del Carosello", ricordava la mozione di Carugate in Movimento (Cim), altro gruppo in minoranza, che ne chiedeva la sostituzione, bocciata in Aula, mesi fa.

Il sindaco Luca Maggioni è pronto a respingere ogni addebito anche stavolta. "Sono assolutamente tranquillo, sosterremo le nostre ragioni con la Corte. Non si tratta di incarico, ma di appalto di servizio. E’ una differenza tecnica, noiosissima per i non addetti ai lavori, ma essenziale in questo caso".

Aggiunge poi: "Tutto è stato fatto nel rispetto delle regole, come testimonia l’archiviazione dell’esposto presentato dall’opposizione ad Anac , praticamente identico a quello della Corte dei Conti". Immediata la replica della minoranza. «Dietro a tutto c’è la solita questione del centro commerciale – spiega il capogruppo di Cim Paolo Molteni -. Non abbiamo nulla da eccepire sul tecnico, stimatissimo. Lui non c’entra, il problema è come e perché è stato selezionato".

"Riteniamo preoccupante il fatto che non siano neanche stati presi in considerazione altri urbanisti, - aggiunge - eppure in Italia ce ne sono 10mila. Tutto lecito per carità, sotto i 40mila euro di compenso il confronto fra più nomi non è obbligatorio, e qui siamo a 39mila - ma la candidatura singola era da evitare su un tema delicato come il Pgt".

Secondo Molteni una scelta che fa il paio con "l’aver tenuto la missiva della Corte nel cassetto per quattro mesi. La lettera che chiede delucidazioni su punti importanti della vicenda è stata consegnata in Municipio a settembre, ma il Consiglio non ne è stato informato. Né i capigruppo. L’abbiamo scoperto, per caso, solo adesso. Questo sì non depone a favore del prestigio della città e delle istituzioni".

Rilievi condivisi da Ronchi, che ricorda: "Prima di segnalare alla Corte l’accaduto, abbiamo chiesto più volte spiegazioni in aula e agli uffici senza ricevere risposta". Maggioni vede nel duello sul piano legale "una strumentalizzazione" ed auspica un confronto "nel merito". L’accontenta subito il Pd che chiede la marcia indietro "sui 500 abitanti in più previsti dal Piano, senza i soldi necessari a realizzare i servizi di cui avranno bisogno". Critiche anche sulla Tangenzialina Sud che dovrebbe collegare via Isola Guarnieri a via Mirafiori, "da cancellare - spiegano i dem - per salvare le ultime aree agricole rimaste in zona".