Tragedia di Sara Luciani, lacrime e mistero tra Melzo e Vignate

Una bara di legno chiaro e fiori bianchi per la 21enne, morta senza un perché. "I tuoi nonni ti attendono, riposerai accanto a loro. Sei tornata a casa"

I funerali di Sara Luciani, a Vignate

I funerali di Sara Luciani, a Vignate

Vignate (Milano), 5 luglio 2018 - «I tuoi nonni ti attendono, riposerai accanto a loro. Sei tornata a casa, Sara». Una bara di legno chiaro e fiori bianchi per Sara Luciani, 21 anni, morta senza un “come” e per ora senza un perché. In una chiesa gremita l’ultimo saluto, il dolore incontenibile dei genitori, l’affetto delle cugine, una dopo l’altra al microfono per un ricordo, la vicinanza dei cittadini. E lo sguardo di Sara, da una foto color seppia, appoggiata sul feretro. A tre settimane dal ritrovamento del corpo, il via libera al funerale della ragazza, nella chiesa dove fu battezzata e dove ha ricevuto i sacramenti.

«L’acqua del canale ti ha inghiottito - dice dal pulpito don Fulvio Citterio, che ha officiato la cerimonia - ma oggi noi abbiamo l’acqua del tuo battesimo, che ti protegge. C’è il dolore. Ma c’è anche la speranza». Non una menzione, durante l’omelia, per Manuel Buzzini, il fidanzato suicida di Sara, che ha portato con sè il segreto della sua morte. Un segreto e un mistero che pesano quanto il dolore stesso.

«Tutti noi in queste settimane siamo stati travolti da questa vicenda, ancora non finita. Non oso, non osiamo neppure pensare a quale sia lo stato d’animo di questi genitori». Un dolore senza consolazione. A fine cerimonia un malore per la madre della ragazza, accasciata sul feretro della figlia. Poi i palloncini bianchi e rosa delle amiche, sul sagrato della chiesa. Il corteo fino al cimitero, dove Sara, però, dovrà attendere. La salma rimane fino a nuovo ordine a disposizione dell’autorità giudiziaria, che non esclude la necessità di nuovi esami. A un mese o poco meno dalla tragedia consumatasi nella notte fra il 9 e il 10 giugno ci sono certezze e ci sono troppi interrogativi aperti.

Una certezza l’ultimo viaggio in auto di Sara e Manuel, la notte tra l’8 e il 9 giugno scorsi. Lo stupefacente assunto da lui, insieme all’amico che era stato con la coppia ad inizio serata. Una certezza il giro disordinato compiuto dall’auto del giovane per le vie del sud Milano. Poi il mistero. Manuel suicida nel cortile di sua nonna, Sara ritrovata cinque giorni dopo nelle acque della Muzza a Paullo, l’autopsia, che non ha dato certezze sulla causa della morte. E l’auto ancora sepolta nel canale, chissà dove. Solo il paraurti riemerso, impigliato nella griglia di un canale, ancora prima del ritrovamento della ragazza.

Ai funerali anche le autorità e due sindaci, Paolo Gobbi, il sindaco di Vignate, e Antonio Fusé, il sindaco di Melzo, perché sono due, da un mese, le comunità in lutto. Per Sara le parole tenere delle giovani cugine, e il testo di una canzone: «Troverai altrove quella vita perfetta che qui non trovavi mai».