Melzo, la tragedia di Sara: alla ricerca dell’auto

Gli inquirenti sperano di trovare risposte nella vettura dell’operaio suicida fidanzato di Sara Luciani

Le ricerche lungo la Muzza

Le ricerche lungo la Muzza

Melzo (Milano), 17 giugno 2018 - Riprenderanno nelle prossime ore, dopo una pausa di poche giornate, le ricerche nella Muzza dell’auto di Manuel Buzzini, l’operaio 31enne suicida fidanzato di Sara Luciani, ritrovata senza vita nel canale a Paullo. Dall’automobile ci si attende qualche ulteriore risposta. Perché se vi sono certezze, in questa tragica vicenda vi sono ancora troppi interrogativi aperti.

L'esame tossicologico sul corpo di Sara, che, come l’autopsia dell’altra mattina ha stabilito, era già morta quando è finita in acqua, ma non aveva alcun segno di violenza addosso, potrà accertare se la giovane melzese, così come è stato per il suo fidanzato, avesse assunto sostanze nella notte della morte. Altri accertamenti potrebbero avvalorare l’ipotesi di un malore. Le cause della morte di Sara, ripescata nel canale a Paullo a cinque lunghi giorni dalla scomparsa, potrebbero raccontare qualche cosa anche delle ultime ore di Manuel, trovato impiccato nel cortile della farmacia della nonna.

Il giovane potrebbe aver scelto la fine per senso di colpa o disperazione. Sentirsi responsabile o essere effettivamente stato parte attiva nella morte della fidanzata. Solo ipotesi, ad oggi, nelle mani degli inquirenti, che non interrompono il lavoro su un caso che ha scosso profondamente l’intera città di Melzo e tutta la zona. Città silenziosa sul caso, così come è stato sin dalla prima tragica mattina, quando il corpo di Manuel Buzzini fu ritrovato senza vita, bagnato e infangato dalla cintola in giù, e di Sara scomparve ogni traccia. Riserbo sui dettagli dell’autopsia disposta nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pubblico ministero Michela Bordieri, condotta sul campo dai carabinieri di Cassano d’Adda. Su Sara Luciani nessuna coltellata o colpo evidente, niente segni di strangolamento. Alcuni colpi e una frattura alla mandibola, quasi certamente prodotta dai giorni trascorsi dal corpo in acqua, in balìa della corrente e dei vortici del canale. Dell'automobile fantasma, abitacolo delle ultime ore prima della tragedia, solo il paraurti con la targa. Le squadre proseguiranno le ricerche a monte del luogo del ritrovamento del corpo della ragazza, probabilmente già da domattina.