Tragedia di Melzo, trovato nella Muzza il corpo senza vita di Sara Luciani

Cordoglio espresso con poche parole. Per la ragazza e la sua giovane vita spezzata. Ma anche per Manuel Buzzini, il fidanzato che si è tolto la vita

Il luogo del ritrovamento del corpo di Sara Luciani

Il luogo del ritrovamento del corpo di Sara Luciani

Melzo (Milano), 14 giugno 2018 - Era proprio il canale Muzza la tomba di Sara Luciani. E quell’acqua gelata, pochi minuti dopo la notizia del ritrovamento del corpo della 21enne a Paullo, ha ammutolito anche la città. Con il fiato sospeso da giorni, nell’attesa di notizie sul destino della giovane scomparsa da venerdì notte. Un nastro nero come invito al silenzio sui siti cittadini. Cordoglio espresso con poche parole. Per Sara e la sua giovane vita spezzata. Ma anche per Manuel Buzzini, il fidanzato che si è tolto la vita. Forse assassino. O vittima a sua volta. Le risposte arriveranno dalle autopsie sui corpi dei ragazzi e dal prosieguo di un’indagine difficile. C’è già una conferma da  una prima analisi della salma di lui: faceva ancora uso di cocaina. E anche l’8 giugno «aveva pippato», secondo quanto riferito agli inquirenti dall’amico uscito con loro in macchina per qualche ora prima che la situazione degenerasse. Lei no, ha raccontato il testimone. 

Sara è tornata alla luce nel quinto giorno dopo essere svanita nel nulla. La giornata di ieri era iniziata come le quattro precedenti. Con il campo base delle ricerche allestito ad Albignano lungo la Rivoltana, i gommoni pronti a essere calati in acqua, le squadre della Protezione civile ad affiancare i carabinieri nelle perlustrazioni. Novantasei ore di lavoro senza sosta, su un tratto di canale delimitato dai pochi fatti noti e dalla logica. La Golf di Manuel, il convivente suicida di Sara, intercettata a Settala e poi in altri centri della zona nella notte della tragedia, il paraurti ritrovato nel canale, un tratto da scandagliare da Cassano sino a Paullo.  Fino a ieri mattina nessun risultato. Poi da sud è arrivata la segnalazione che chiude una pagina di questa tragedia. Ma non ne fornisce, ancora, i contorni di cui la famiglia ora ha bisogno: «Riponiamo la massima fiducia nella magistratura». Il pensiero del sindaco Antonio Fusè va ai parenti della coppia. «Da padre posso solo immaginare il dolore straziante».

L'inchiesta  chiarirà il giallo. Il cadavere della ragazza non mostra segni di violenza. Non ci sono coltellate, né colpi di pistola. E’ presto per dire se Manuel al culmine di una lite si sia scagliato su di lei, o se, invece, sia stata vittima di un tragico incidente. L’ipotesi dell’omicidio-suicidio resta la più accreditata. Lui aveva provato a picchiarla in passato, la giovane disoccupata l’aveva confidato a un’amica.