Ospedale di Melzo, ecco il nuovo blocco operatorio

Taglio del nastro con un investimento di quattro milioni di euro

Il taglio del nastro in ospedale

Il taglio del nastro in ospedale

Melzo (Milano), 3 agosto 2018 - Il monoblocco operatorio “sospeso”, davanti allo storico padiglione dell’ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo, è realtà. Con un taglio del nastro estremamente significativo, ieri pomeriggio, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha ufficialmente aperto le porte delle quattro sale operatorie, già operative da alcuni giorni e che compongono la nuova struttura del nosocomio accanto ai 31 ambulatori. Che, come confermato dal neo commissario dell’Asst Melegnano-Martesana Tommaso Russo, saranno aperti entro fine settembre insieme al Centro unico prelievi; un traguardo importante epilogo di un percorso non facile, pesantissimo fu il fermo cantiere del dicembre 2016, pochi mesi dopo l’avvio dei lavori, a causa delle gravi inadempienze della ditta appaltatrice con conseguente rescissione del contratto. Due anni e mezzo dopo la situazione è rosea: "Abbiamo innalzato la sicurezza del processo sanitario di un ospedale che è oggi più che mai un’eccellenza", ha sottolineato Russo dopo la presentazione di sale e corredo tecnologico da parte del primario otorino Antonio Ciolli. Russo ha preso le redini del progetto avviato dall’ex direttore generale Mario Alparone: «Una tappa importante di un percorso che si concluderà tra poche settimane, una collocazione accogliente ed un servizio più efficiente per i cittadini". Soddisfatto il sindaco Antonio Fusè che ha snocciolato le cifre: "Dei 38 milioni di euro di investimenti nel triennio sull’Asst Melegnano-Martesana, oltre 5 milioni sono stati stanziati per il presidio di Melzo, 4,2 per il monoblocco e la restante fetta per la sicurezza. È la conferma di una grande attenzione di Regione Lombardia al nostro territorio".

Il prossimo passo, ha aggiunto, "è legato al superamento dei paletti legati all’assunzione del personale, valorizzando le professionalità che lavorano in questa struttura". "Il progetto, l’avanguardia delle sale operatorie, con strumenti pensati per essere anche momento formativo ed educativo per gli specializzandi, è rappresentativo del presidio di una Asst che guarda al futuro della sanità - ha confermato l’assessore Gallera - con strutture fortemente radicate sul territorio in un collegamento osmotico tra attività ospedaliere e ambulatori". Senza dimenticare la crisi del personale: "È una situazione di drammatica difficoltà, in Lombardia il nostro bisogno di medici è di 1.600, dal Ministero ne sono stati autorizzati 900. Dai presidi territoriali, ospedali di comunità, si deve partire per superare questa situazione".