Melzo, centro disabili a scuola: spiragli di dialogo

A settembre il sindaco incontrerà i genitori delle primarie

I genitori contrari al progetto hanno raccolto 1.357 firme

I genitori contrari al progetto hanno raccolto 1.357 firme

Melzo (Milano), 22 agosto 2019 - Una lettera inviata a tutti i firmatari della petizione in questi giorni, e un incontro già fissato per i primi di settembre, per mostrare il nuovo progetto. Sulla coabitazione fra il centro diurno disabili e la scuola primaria di via Bologna nessun passo indietro, "è un intervento in cui crediamo e l’unico sostenibile economicamente ad oggi".

Ma 1.357 firme non sono uno scherzo, "le prendiamo con la massima serietà". Ai genitori dei bimbi di via Bologna un invito supplementare: "Sono a disposizione e sempre presente, mi trovate in municipio". Il Consiglio comunale della fine di luglio, che aveva visto un nuovo momento di vivacissimo scambio e la bocciatura di una mozione pentastellata sul tema, ha di fatto stoppato il confronto sul progetto comunale di trasferire il centro diurno nei locali delle elementari di via Bologna. Vi sono, all’ormai vicinissima ripresa delle scuole, e quindi del dibattito, almeno due importanti novità. Primo, l’uscita di scena del preside Mario Andrea Caspani, che fu a fianco dei genitori e degli insegnanti di "Insieme per la scuola", che osteggiano il progetto, alla consegna delle 1.357 firme.

Secondo, c’è ormai ufficialmente un progetto-bis, che divide sempre l’edificio di via Bologna fra le due realtà, ma spacca sostanzialmente la scuola a metà, eliminando ogni osmosi. La lettera inviata dal sindaco Antonio Fusè in questi giorni ai genitori del circolo Mascagni chiude ad altre opzioni. Ripercorre la vicenda e le motivazioni delle scelte. Ribadisce l’insostenibilità economica dell’ampliamento della media Mascagni chiesto da genitori e insegnanti (per potervi collocare anche le elementari). Sul progetto nuovo: "Raccoglie le indicazioni ricevute dalle componenti scolastiche. Al Cdd si accede dal retro dell’edificio di cui occuperebbe una sola ala, e nessun punto di contatto è previsto con la scuola, di cui rimarrebbero immutate aule e spazi". La conclusione: "La soluzione migliore per la città, per le persone con disabilità, per i ragazzi, è quella di intervenire come previsto sull’immobile di via Bologna: per consegnare agli alunni una scuola rinnovata, e per trovare nel contempo una nuova e dignitosa sistemazione per i disabili". Ai genitori un quesito non senza provocazione: "Avete per caso visto i locali dove si trovano ora? Vi invito a visitarli". Sarà tavolo settembrino. Ma senza, tiene alla sottolineatura il sindaco, il preside Caspani già ufficialmente in pensione. "Mi confronterò con il dirigente subentrante. Nella speranza di incontrare una persona che contribuisca, e non il contrario, ad allentare le tensioni".