Melzo, un compratore per l’ex Galbani

Il nome è top secret. Cauto ottimismo in Comune dopo l’asta deserta, stavolta c’è già la caparra

L'area abbandonata, simbolo di degrado

L'area abbandonata, simbolo di degrado

Melzo (Milano), 2 agosto 2020 - La cartolina è quasi salva, c’è un compratore per l’ex Galbani, e in Comune si respira un cauto ottimismo dopo tanto penare. "Il nome è top secret", dice il sindaco Antonio Fusè che fino all’ultimo ha temuto che l’affare sfumasse un’altra volta. L’attesissima asta di fine luglio si è chiusa con un nulla di fatto, ma mesi fa il curatore fallimentare aveva ricevuto una proposta "irrevocabile" e l’imprenditore che l’ha presentata andrà avanti. «Una cosa seria – spiega il primo cittadino – è già stata versata la cauzione". Dunque, al netto di incidenti dell’ultimo minuto, "è fatta". "I tempi non sono stretti, per versare l’intero importo di 4 milioni c’è tempo fino ad aprile 2021, come previsto".

L’operazione è sotto costo, il valore reale delle aree è di almeno sei-sette volte superiore. Il Comune recupererà così i mancati introiti per tasse di tanti anni, "3 milioni, un’enormità. Siamo un creditore privilegiato. È il momento decisivo per la sistemazione della fabbrica cadente, in pieno salotto cittadino. Oggi, chiunque passi da Melzo ha un brutto colpo d’occhio. Finalmente il quartiere verrà rigenerato". Le idee non mancano: al posto del caseificio arriveranno appartamenti, negozi, forse un centro direzionale, si vedrà, "prima deve perfezionarsi la vendita".

«La speranza è che questa sfortunata partita arrivi davvero in porto. Il contesto non ha aiutato: fra crisi economica e Covid abbiamo imparato a essere prudenti – chiarisce Fusè – Ho detto no a chi mi chiedeva di festeggiare. Aspettiamo la primavera". Per annunciare il cambio di passo Fusè ha consegnato ai consiglieri un resoconto senza toni trionfalistici. Andrà tutto come previsto: alienazione unica per due lotti distinti: 29mila metri quadrati in zona stazione per quello che è stato lo stabilimento storico del marchio, 20mila per la vecchia porcilaia sulla Cerca. "Entrambi i siti sono il simbolo stesso del degrado. In centro, le macerie e i vecchi stabili ancora in piedi sono circondati da una foresta di sterpaglie. È messa peggio l’ex Suinopoli Molgora sequestrata, a giugno, per scarico abusivo di rifiuti". Per l’Amministrazione una spina nel fianco: "Anche perché le aree sono private, la Giunta non ha potere di intervenire, se non per qualche pulizia".