Melzo, centro disabili nella scuola elementare: la polemica non si placa

Il progetto divide la città

Quattrocento le firme raccolte in piazza per invocare un cambio di rotta

Quattrocento le firme raccolte in piazza per invocare un cambio di rotta

Melzo (Milano), 9 giugno 2019 - No al progetto di collocazione del centro diurno disabili nella scuola elementare. Genitori, direzione e insegnanti si mobilitano: al via la raccolta firme, in tre giorni sono già 400. La petizione chiede un cambio di rotta che più radicale non si può, che preveda il trasferimento in blocco delle elementari di via Bologna nel complesso di via Mascagni dove già vi sono le medie di circolo, previo l’ampliamento della struttura: "Pronti a lasciare l’edificio al Cdd. Ma i bambini devono avere una scuola dignitosa". La vicenda è esplosa come una mina nelle mani dell’amministrazione di Antonio Fusè. Il sindaco non nasconde la rabbia. "Chi ha mobilitato le famiglie strumentalmente se ne assumerà le responsabilità". Ma non va oltre. La posizione ufficiale delle liste civiche è affidata ad un prossimo incontro interno alla coalizione: "È una questione delicata, e io, a differenza di altri, desidero avvicinare le posizioni, non scatenare una guerra. Che ha già delle vittime: bambini e disabili. Questi ultimi soprattutto".

La controversia fra la dirigenza della scuola Mascagni e il Comune sul progetto di convivenza dell’elementare Bologna con il Centro diurno disabili, che occorre togliere al più presto da una sede inadeguata e obsoleta, dura da mesi. Il progetto delle civiche prevede la collocazione del Cdd al pianterreno dell’edificio scolastico, con accorpamento al primo piano dell’intera elementare e ingressi indipendenti. Una lunga relazione tecnica della scuola, settimane fa, circostanziava i motivi pratici del dissenso. "Motivi tecnici, incontrovertibili - così le rappresentanti di classe Federica Casalino e Ilaria Pasta, ieri al banchetto di raccolta firme al mercato -. Questo progetto, peraltro elaborato in modo approssimativo, spezza l’omogeneità e l’identità dell’edificio. Se l’obiettivo sacrosanto è dare una nuova sede al centro disabili, la penalizzazione degli alunni, e fra di loro vi saranno in settembre anche 11 disabili, è totale. Ridimensionamento della bidelleria, ingresso obbligato dei piccoli da un seminterrato, riduzione degli spazi verdi, problemi di sicurezza legati al passaggio dei mezzi del Cdd, pochissima chiarezza su come saranno gestiti i cantieri. E possiamo continuare".

Un incontro fra Comune, dirigenza e genitori, l’altra settimana, non ha risparmiato parole grosse. Sulla scuola e i genitori l’accusa di "non volere, semplicemente, i disabili a scuola". "Accusa incommentabile - così le mamme -. Muoverla dimostra totale disistima verso i cittadini melzesi". All’indomani dell’incontro il sindaco scriveva al preside Andrea Caspani proponendo un tavolo tecnico per la revisione del progetto. Sulla proposta spostamento dell’elementare alla Mascagni nessuna possibilità d’apertura "per motivazioni sostanziali". "Non ci sono i soldi - commenta il sindaco -. Nemmeno l’ombra". La raccolta firme è proseguita ieri pomeriggio in piazza, e proseguirà martedì prossimo, sempre al mercato.