Melzo, centro disabili aperto in una scuola: è polemica

La decisione di aprirlo in quella sede fa infuriare la minoranza

La scuola di via Bologna che ospiterebbe il centro disabili

La scuola di via Bologna che ospiterebbe il centro disabili

Melzo (Milano), 19 marzo 2019 - Un diurno disabili nella scuola elementare di via Bologna, il consiglio di istituto “bacchetta” il Comune, ed è nuovo polverone. La minoranza all’attacco, dentro e fuori il consiglio comunale: «Decisioni prese senza consultare corpo docenti e famiglie, una presa in giro«. Ma le Liste civiche tirano diritto: «Pronti a un confronto e a tenere conto di ogni necessità e prescrizione: ma indietro non si torna». E' in fase di stesura da mesi il progetto di realizzare la nuova, e indispensabile, sede del Centro Diurno Disabili in parte della scuola elementare di via Bologna, da quest’anno parte del circolo Mascagni. A tale decisione si era arrivati dopo un lungo percorso, e le Civiche, al governo dopo anni di minoranza, avevano sacrificato alla nuova ipotesi il loro piano originario, quello di collocare i disabili all’interno dell’ex asilo Umberto I. Le prime perplessità erano state espresse dal preside Andrea Caspani. Nelle scorse settimane il polverone è stato alzato dalla lista Noi per Melzo, che chiede a gran voce un ripensamento e per il Cdd una sede “autonoma e dignitosa”. Polemiche anche dal Pd, che la scelta delle Civiche non ha mai condiviso.

Ad arroventare il clima l’esito di una riunione del Consiglio di istituto, che ha espresso perplessità, condizionato l’attuazione dei piani a rigorose prescrizioni e stigmatizzato la mancata informazione a insegnanti e famiglie. «E qui un momento di vuoto c’è stato - ammette il sindaco Antonio Fusè - perché mentre il progetto prendeva corpo la scuola cambiava circolo di riferimento». Polemiche a non finire. «Non prendete in giro i disabili - tuona il Pd in una nota -. Il progetto non è mai stato condiviso né con il vecchio circolo né con il nuovo. Gravissimo per una giunta che ha sempre finto di ritenere la partecipazione e la condivisione elementi prioritari. Il Cdd in una scuola? Un ripiego e un errore».

Il sindaco e Insieme per Melzo ribattono in un comunicato: «Su questa vicenda troppe falsità. La scelta della sede del Cdd è frutto di un lungo percorso e di passaggi istituzionali. Noi avevamo, e abbiamo, degli obiettivi: localizzare la struttura nel tessuto vivo della città e non consumare suolo, ma usare strutture esistenti. La scelta è ricaduta sulla scuola di via Bologna». Una scelta «condivisa in una commissione congiunta». Nessun dietrofront: «Ma l’impegno a trovare modalità progettuali più funzionali».