Collinette di Melzo, l'amianto fa ancora discutere

Il sindaco risponde ai Cinque Stelle: la questione è stata chiusa in Tribunale

Le collinette di via Germania

Le collinette di via Germania

Melzo (Milano), 27 novembre 2018 - Collinette di viale Germania, «archiviata da tempo la vicenda giudiziaria, non si parli più di amianto o piombo su quell’area: sarà il nuovo Pgt, presto, a delinearne in futuro». Così il sindaco Antonio Fusè al Movimento 5 Stelle, che un mese fa circa aveva presentato una interrogazione sull’area ex Stu e sui terreni da scavo giacenti da cinque anni, nonché oggetto di controversia con Arpa Lombardia. Ma per il consigliere pentastellato Stefano Palilla la faccenda è tutt’altro che da dimenticare: «L’archiviazione giudiziaria non archivia rischi. Ancora una volta ci rivolgiamo al sindaco: metta in sicurezza quell’area, per il bene dei melzesi». Della vicenda è investita anche Regione Lombardia, dove una interrogazione è stata presentata da Massimo De Rosa.

In risposta ai consiglieri regionali, Arpa ribadisce la necessità della rimozione dei cumuli «per svolgere altri accertamenti». La vicenda è spinosa e risale al 2013, quando sull’area in questione vennero depositati gli 11.500 metri cubi di terreno da scavo, frutto dei cantieri poco lontani e che avrebbero dovuto essere smaltiti poco dopo dalla società Sogemar. Sogemar però mai ritirò, perchè alcune analisi sui campioni di terreno, commissionate dallo stesso privato, avevano attestato possibile contaminazione da piombo e fibre di amianto.

Circostanza confermata da successive analisi di Arpa Lombardia. I terreni lì sono rimasti, e hanno dato origine a qualche cosa di simile a un “parco di periferia”. L’interrogazione del Movimento 5 Stelle a Melzo è stata protocollata un mese fa circa. Chiedeva ragguagli sulle intenzioni dell’amministrazione, soprattutto sulla messa in sicurezza del sito, «facilmente accessibile a chiunque. Dunque pericoloso».

La risposta del sindaco Antonio Fusè è arrivata in aula l’altra sera. La premessa, fondamentale: «Il contenuto dell’interrogazione presuppone una situazione di rischio che non c’è mai stata». Poi la questione tranchant, ovvero l’archiviazione in Tribunale della controversia intentata proprio da Arpa, che aveva prescritto la bonifica del sito. «Tutto quanto denunciato da Arpa risulta totalmente rigettato dal Tribunale di Lodi, che già a suo tempo ha archiviato qualsiasi indagine».

Il Tribunale, precisa Fusè, operò «sulla scorta di analisi e accertamenti svolti sulla falda che hanno escluso, tanto per iniziare, la presenza di amianto». Per il Movimento tutto resta da vedere.