Melzo, allarme amianto: scorie tossiche sotto le collinette di viale Germania

"L’Amministrazione dica cosa intende fare"

I terreni finiti nel mirino

I terreni finiti nel mirino

Melzo (Milano), 2 ottobre 2018 - "Terreni inquinati da amianto e piombo abbandonati da cinque anni, un rischio per la salute dei cittadini: l’Amministrazione spieghi cosa intende fare". L’interrogazione, firmata dal Movimento 5 Stelle, è stata presentata nell’ultimo consiglio comunale. Riguarda la nota vicenda delle “collinette di viale Germania”, deposito di terreni da cantiere mai rimosso e diventato un boschetto con alberelli alle porte della città: ma, come da tempo si è verificato, inquinato. "Lì molti melzesi vanno anche a fare jogging: che almeno si sappia che non è del tutto salutare". La vicenda è datata. Era il 2013 quando sull’area, allora facente parte del complesso di proprietà della Stu (Società di trasformazione urbana) per la riqualificazione delle aree d’interscambio ferroviario, furono depositati, inziati i lavori in via Cavour, i materiali da scavo.

Circa 11mila metri cubi di terra che non sarebbero dovuti rimanere lì a tempo indeterminato: secondo accordi, almeno 9.000 metri cubi sarebbero dovuti esser ritirati da una società, la Sogemar, per rempiego in un sito commerciale e industriale a Vignate. Il ritiro non si è mai verificato. Perchè nel frattempo Arpa, incaricata dalla stessa Sogemar di un controllo sui terreni, aveva già evidenziato "la presenza di pietrisco amiantifero, con una quantità di fibre liberabili pari a 4.100 mg/kg". Di qui, e siamo ancora alla fine del 2015, la controversia: contestazioni al Comune di Melzo da parte di Arpa Lombardia, e la richiesta a Cem Ambiente, da parte del Comune, di un progetto di messa in sicurezza del sito. La faccenda si è ulteriormente complicata: sull’area anche una contaminazione da piombo, sempre rilevata da Arpa. La quale, in numerosi documenti, ha contestato lo stoccaggio del terreno, da classificarsi come rifiuto speciale e alcune modalità dello studio a margine di un progetto di bonifica. Dal 2015 ad oggi sono passati altri tre anni "e le collinette sono ancora lì - così per il Movimento 5 Stelle Stefano Palilla - . Sono cresciute piante e alberelli, sembra quasi un parco. Ma non è un parco, bensì un sito contaminato, senza protezioni e senza cartelli, accessibile a chiunque".

Al Comune il Movimento chiede "se sia previsto a oggi un progetto di bonifica, quali siano in generale i piani riguardo all’area di deposito, quali siano le tempistiche e i costi previsti per bonifica e rimozione dei materiali, quali le misure adottate a difesa di salute e incolumità dei cittadini". E non ultimo, se si pensi di avviare "un procedimento per accertare le responsabilità per il danno subito". "Abbiamo presentato il documento - così Palilla - perché su questa vicenda non arrivano informazioni. Purtroppo sono sempre di più, in città, i siti “abbandonati” e i vicoli ciechi: c’è viale Germania, ma ci sono anche la ex Galbani, lo stabile ex area Stu che avrebbe dovuto ospitare la Polizia Locale, l’ex Consorzio Agrario".