Da Melegnano a Berna in Vespa, dopo 60 anni

I tre motociclisti rivivranno la sfida itinerante

Da sinistra: Vincenzo Ballerini, Giuseppe Cremonesi, Angelo Lavesi e Luciano Passoni

Da sinistra: Vincenzo Ballerini, Giuseppe Cremonesi, Angelo Lavesi e Luciano Passoni

Melegnano (Milano), 3 ottobre 2018 - Nel 1959 tre motociclisti a bordo di altrettante Vespe partirono da Melegnano e andarono fino a Berna e Chambery, in occasione dei festeggiamenti per Melegnano Città e il centenario della battaglia dell’8 giugno 1859. Con l’entusiasmo giovanile di quegli anni ruggenti, macinarono centinaia di chilometri e oltrepassarono i valichi alpini per essere ricevuti dalle autorità locali e fare poi ritorno a Melegnano, in un bagno di folla. L’intenzione è quella di riproporre, nel 2019, la traversata on the road con un gruppo di giovani centauri; intanto, due dei protagonisti di quell’impresa ricordano la loro avventura in cima al sellino.

Nel 1959 ricorreva l’anniversario della battaglia dell’8 giugno 1859, combattuta a Melegnano dai franco-piemontesi e dagli austriaci. Inoltre, erano in corso i festeggiamenti per Melegnano Città, una ricorrenza che aveva richiamato alla memoria la battaglia dei Giganti, lo scontro franco-svizzero del 1515. Il Comune aveva coinvolto le associazioni locali nell’organizzazione degli eventi e il Vespa Club Melegnano, secondo solo a quello di Milano per numero d’iscritti, lanciò la proposta di svolgere un tour sulle due ruote fra l’Italia, la Svizzera e la Francia. Ideatore dell’iniziativa fu Giuseppe Raineri, che si offrì di fare da capo-cordata durante il viaggio. Altri due vespisti risposero all’appello: Giuseppe Cremonesi e Vincenzo Ballerini, allora 18enni. Un quarto uomo, Pietro Cremascoli, partecipò alla staffetta come passeggero, col compito di scattare foto durante il tragitto, mentre Angelo Lavesi, che ai tempi non aveva ancora la Vespa («poi però mi sono rifatto, tra gincane e raduni», dice), salutò l’impresa degli amici reggendo uno stendardo. «Partimmo da Melegnano il 4 giugno e arrivammo a Berna dopo un’intera giornata di viaggio a 50 all’ora - ricordano oggi Cremonesi e Ballerini -. Durante il percorso oltrepassammo il San Gottardo e il Susten Pass, ai cui lati c’era la neve, tant’è che facemmo una pausa e ci mettemmo a giocare a palle di neve. Eravamo giovani, quel viaggio era sinonimo di divertimento».

«A Berna - proseguono - fummo ricevuti con tutti gli onori e portammo nel cimitero locale alcuni sacchetti di terra provenienti dall’ossario di Melegnano, dove riposano i caduti in battaglia». Dopo due giorni in Svizzera, i quattro ripartirono per Chambery, «facendo tutto il tragitto sotto la pioggia. Quanta acqua abbiamo preso! Arrivammo a destinazione in ritardo, quando ormai era sceso il buio; il comitato di accoglienza ci aspettava già da ore». Da qui, il ritorno in Italia. «L’8 giugno eravamo a Melegnano, giusto in tempo per metterci alla testa del corteo che celebrava i festeggiamenti. Che orgoglio passare fra quelle ali di folla gioiosa». Ai tempi, una Vespa costava 200mila lire ed erano molti i giovani che accantonavano i loro risparmi per poter fare il tanto sospirato acquisto.