Sos medici di base: mancano 63 camici bianchi in Martesana

A metà novembre la scadenza, dopo un primo prolungamento

Una visita dal dottore

Una visita dal dottore

Melzo (Milano), 14 novembre 2018 - Medici di base e pediatri, bando della speranza per 65 posti carenti sul territorio dell’Asst Melegnano Martesana: a metà novembre la scadenza, dopo un primo prolungamento. «Poi rifaremo i conti». La maggioranza dei posti carenti sono quelli dei medici di base, 63 sul totale. Al momento i medici di famiglia sono 383 e i pediatri 92. Cifra nel range, ma non di agio. «La coperta è certamente corta: ma nessuno, chiariamolo bene, è senza medico, o rischia di esserlo nel prossimo futuro».

Così i referenti di settore dell’Ats metropolitana ieri mattina, in un incontro indetto dall’Asst e dedicato in buona parte all’emergenza camici. I numeri predisposti dagli uffici dell’Ats Metropolitana sono il risultato di un monitoraggio lungo diversi mesi. Un report aggiornato che era stato sollecitato, con una lettera aperta dI luglio, anche dall’assemblea dei sindaci dell’Ats, rappresentata ieri dal presidente Alberto Fulgione. Fra sindaci e funzionari sanitari un confronto aperto, dati alla mano. E l’impegno a rifare il punto a breve. Il bando di ottobre e oggi in chiusura va per ambiti carenti e di Comune in Comune.

Qualche dato a pioggia. Mancano 3 medici a Cassano e 7 fra Carugate e Cernusco, 2 nell’area di Gessate, 4 fra Bussero, Cassina e Gorgonzola, 7 nel Melzese e 5 fra Trezzo, Vaprio e Comuni limitrofi, dove c’è anche il problema di un ambulatorio mancante a Vaprio. Sul tavolo numeri, ma anche premessa, lettura e risposte. «La rilevazione degli ambiti carenti – precisa subito il direttore sanitario di Ats Silvano Casazza – ha come riferimento il rapporto ottimale di un medico ogni 1.300 residenti di età superiore ai 6 anni. Questo significa che, nonostante i bandi relativi agli ambiti carenti non vengano sempre coperti in toto, i cittadini non rimangono mai senza assistenza». Ancora: «Monitoriamo con grande attenzione la tematica. Tutto ciò soprattutto in questo periodo storico caratterizzato dalla riduzione, ovunque, del numero di domande per la copertura dei posti scoperti. Vi sono dunque molteplici misure, per ottenere risultati a breve, medio o lungo termine. Fra le altre la garanzia di sostituzione immediata dei medici pensionati, la rilevazione degli ambiti carenti, la possibilità di indicazione dell’obbligatorietà dell’apertura di un ambulatorio nuovo in uno specifico Comune, qualora necessario e, con Regione, l’ipotesi di innalzamento della quota pazienti da 1.500 a 1.800».

«Prensiamo atto del lavoro svolto – così il sindaco di Liscate e presidente dell’assemblea dei sindaci Alberto Fulgione – risultato di un monitoraggio serio. Ma rimaniamo convinti che la situazione sia grave, e ad elevato rischio di peggioramento. Chiediamo che l’impegno sia assoluto. Perché come sindaci, diretto interfaccia dei cittadini, dobbiamo considerare una realtà che va al di là dei numeri: siamo vicini al momento in cui una persona, magari anziana, dovrà andare dal medico in un altro Comune e non nel suo».