Liscate, trasloco coatto per cinque alunni: si spera ancora

A Liscate cinque piccoli alunni rischiano di dover trasferirsi a Melzo per mancanza di una seconda classe

Il sindaco Lorenzo Fucci

Il sindaco Lorenzo Fucci

Liscate (Milano) - 27 agosto 2020 - Rischio di “trasloco coatto” di 5 piccoli alunni alle elementari di Melzo, dopo la levata di scudi di metà luglio, e dopo un mese di pressing sulla direzione scolastica territoriali, sono i giorni dell’attesa. Si spera nel dietro front dell’ex Provveditorato, e nel ripristino della seconda sezione di scuola elementare: che consenta a tutti i bimbi di Liscate di frequentare la loro scuola nel loro paese. 

«Abbiamo avuto qualche riscontro positivo e c’è la speranza che tutto vada a concludersi bene - così il sindaco Lorenzo Fucci e l’assessore all’Istruzione Elisabetta Seghizzi -. Ma sino a quando non c’è carta scritta, non possiamo dare certezze alle famiglie. Speriamo di poter avere notizie sicure entro i primi giorni della prossima settimana". La bufera risale alla scorsa metà di luglio, ed esplose con l’ufficializzazione: una sezione in meno alla primaria di Liscate Gianni Rodari, cinque piccoli "in esubero" dall’unica classe prima pronti al trasferimento coatto all’elementare di via Bologna a Melzo, che fa parte del medesimo circolo didattico, il Mascagni.

La scelta dovuta a problemi prettamente numerici e di personale. Il circolo Mascagni ha istituito sino allo scorso anno 4 classi di primaria, 2 a Liscate, alla elementare Gianni Rodari, due a Melzo, al plesso di via Bologna. Quest’anno, a termini chiusi, sono stati conteggiati 28 iscritti a Liscate, 51 a Melzo. Di qui la decisione di istituire a Liscate una sola sezione, per 23 piccoli, e di trasferirne cinque a Melzo, da inserire in una terza classe di "piccoli". La notifica era stata subito inviata a direzione didattica e a Comune, e a quest’ultimo l’invito a predisporre le modalità di trasporto. Ma l’insurrezione era stata immediata. Da parte delle famiglie, del Comune, che aveva inviato a Milano una circostanziata istanza di revisione evidenziando i problemi di ordine pratico, psicologico e sociale che tale scelta avrebbe comportato; e dalla direttrice didattica Laura Pecorini, autrice a sua volta di una lettera "nella quale - spiegò a luglio la preside - pur ben consapevole che ogni scelta è nel rispetto di una normativa alla quale è doveroso attenersi, ho invitato a prendere in esame una scelta diversa, meno penalizzante per bambini e famiglie".

Nelle scorse settimane antenne sempre tese. "Il canale con la direzione didattica territoriale - spiega il sindaco - si è aperto e non si è più interrotto. Per questo abbiamo invitato le famiglie, che giustamente erano scese sul piede di guerra, a rimanere in attesa e a smorzare i comprensibilissimi toni. Posso solo dire che ci sono state date delle garanzie: ma non abbiamo ufficializzazione, e il momento è difficilissimo in generale. Sarei contento di poter tranquillizzare i genitori". Le famiglie, in luglio, hanno rifiutato ogni sorteggio per la scelta dei bambini da trasferire. Alla crociata per il mantenimento di tutti i piccoli di prima a Liscate hanno partecipato e partecipano anche genitori che non rischiano l’estrazione dei loro figli.