Inzago, dopo il crollo del soffitto la giunta corre ai ripari: vertice su Villa Cornaggia

L'obiettivo, stanare la Soprintendenza sul via libera ai lavori

L'esterno della storica residenza di Villa Cornaggia a Inzago

L'esterno della storica residenza di Villa Cornaggia a Inzago

Inzago (Milano), 29 luglio 2019 - Il crollo del soffitto del soggiorno in piena notte, nella casa comunale a Villa Cornaggia, un uomo che rimane ferito alla gamba e i suoi familiari, moglie e tre figli, per fortuna illesi: ora la Giunta di Inzago corre ai ripari dopo aver fatto fronte all’emergenza. Oggi, vertice in municipio per tracciare il percorso. La strategia è di fare pressing sulla Soprintendenza per ottenere il via libera ai restauri – attesi e programmati da tempo – sull’antica dimora nobiliare di via Piola, che ospita al piano terra il comando della polizia locale e al primo piano due alloggi destinati a famiglie in difficoltà.

Appartamenti che ora restano vuoti per precauzione, a causa dell’instabilità delle coperture, finché non partirà il cantiere di recupero. Il cedimento è avvenuto giovedì, poco dopo la mezzanotte. Moglie e marito erano in salotto, mentre i figli – fra i 15 e i 22 anni - si trovavano in camera da letto. All’improvviso, un’ampia porzione del sottile strato di intonaco, agganciata alla rete sotto le travi in legno del solaio, si è staccata, piombando in una nuvola di polvere e detriti sul pavimento e sui mobili.

L'unico a riportare escoriazioni è stato l’uomo, colpito alla gamba e rapidamente medicato. All’allarme ha risposto celermente l’Amministrazione, che offre assistenza alla famiglia da diversi anni. L’alloggio è stato immediatamente sgomberato. Stesso destino ha subito anche quello di fronte, occupato da un anziano.Tanto per la famiglia, quanto per il pensionato è stata subito trovata una nuova sistemazione. Il trasloco, a opera di personale comunale, è già avvenuto.

«Sulle case non affittate abbiamo già provveduto ai restauri che hanno portato alla messa a norma integrale delle strutture, a partire dalle canne fumarie – spiega il vicesindaco Carlo Maderna -. Più complesso è intervenire invece su alloggi abitati. Nel caso di un edificio come villa Cornaggia, c’è una difficoltà maggiore: è un immobile storico, realizzato secondo canoni diversi, sottoposto al vincolo delle Belle arti. All’epoca, si costruiva così: travi in legno e intonaci sospesi su sottili strati di rete o canne. Ora attendiamo il via libera, su cui cerchiamo di ridurre al massimo i tempi. Io stesso sto muovendomi dall’inizio dell’anno per ottenere finanziamenti attraverso bandi europei o da fondazione Cariplo e spero di chiudere in tempi ragionevoli».

Fortunatamente, l’episodio non ha provocato gravi conseguenze, ma la paura è stata tanta. «Subito abbiamo sgomberato i calcinacci e abbiamo spostato gli inquilini, abbiamo quindi ridotto al minimo i disagi per un fatto che in paese non ha alcun precedente», conclude Maderna.