Inzago, ritorna il Palio degli Asini

Dopo quattro edizioni con i fantini a piedi vicino agli animali

Il tradizionale appuntamento

Il tradizionale appuntamento

Inzago (Milano), 11 marzo 2019 - Dopo quattro edizioni all’insegna del sostenibile, la giunta di Inzago rispolvera il Palio degli Asini in groppa al ciuccio. "Pezzo forte della tradizione", da togliere dalla naftalina "contro le imposizioni" per il sindaco del Carroccio Andrea Fumagalli, pronto a sfidare gli animalisti. Erano stati i loro blitz, nel 2014, a mandare in cavalleria la competizione in sella, ma la corsa è andata avanti con i fantini di fianco agli esemplari per non farli soffrire, come chiedevano i loro paladini.

Una versione più gentile, al passo coi tempi, all’insegna del rispetto di chi non ha voce per difendersi. Ora, si torna indietro. Il primo cittadino chiarisce che gli asini saranno trattati con i guanti di velluto, "entro il confine tracciato dalle norme", ma spiega pure che Comune e Pro loco stanno lavorando alla vecchia versione della gara fra rioni. Se ne parla sette mesi prima della kermesse, che si terrà a ottobre. Segno che la decisione è destinata a fare discutere. Il duello non va in scena solo fuori dal Palazzo. Ma anche all’interno. Per Alessandro Braga di Inzago Bene Comune, capo dell’opposizione, "il recupero del Palio degli Asini come veniva fatto prima delle proteste non ha nulla a che vedere con la nostra storia. La formula è nata a metà degli anni Ottanta per volere di una giunta democristiana. A Inzago sono arrivati prima i kebabbari, che, secondo la logica seguita dalla maggioranza, a questo punto, dovremmo celebrare".

"Si tratta di una prova muscolare in vista delle europee - aggiunge il capogruppo -, la Lega fa propaganda ricorrendo alle proprie parole d’ordine e per fare incetta di voti, Fumagalli ha pensato di attaccarsi alla festa". "Penso che il sindaco subisca il pressing dei rioni", dice invece Benigno Calvi, l’ex primo cittadino che quattro anni fa fece scendere i fantini a terra portandoli di fianco agli asini. "Ricordo ancora la tensione fra animalisti e forze dell’ordine. Io ero in mezzo. Per fortuna, non successe nulla, ma l’evento cambiò faccia. Anche se il paese non voleva. E oggi forse fa valere quell’istanza rimasta sotto le ceneri". Per un paio d’anni c’è stata anche una versione “country” con toro meccanico a sostituire il Palio, adesso, invece, ci si rifarà alle origini.