E Inzago si risveglia sotto choc: "Li hanno presi tutti, è incredibile"

In paese c’è anche chi giura di aver notato Fatima pochi giorni fa in giro di notte

Maria Giulia Sergio, Fatima az Zahra dopo la conversione, è in Siria a combattere

Maria Giulia Sergio, Fatima az Zahra dopo la conversione, è in Siria a combattere

Inzago (Milano), 2 luglio 2015 - Tutta la famiglia in manette, e lei, Maria Giulia Sergio, Fatima Az Zahra da convertita e combattente, è lontana, in Siria. Ricercata. Mai rientrata in Italia. Un fantasma. Eppure in più d’uno, qui a Inzago, è certo invece di averla vista. Addirittura pochi giorni fa. Nel silenzio della notte. "Era lei, sono sicuro. Piccola, tutta vestita di nero. L’ho vista entrare dal cancelletto di casa alle undici, undici e mezzo di sera: tutta vestita di nero. Una volta sola di bianco". Suggestioni o mistero che ci stanno, in questa inquietante vicenda che dura da gennaio. Fatima lo spettro. La voce al telefono che racconta a madre e sorella delle gesta dei combattenti, e del sangue versato dei miscredenti. Che, forse, stava organizzando il trasferimento in massa della famiglia nella terra della guerra santa. Per Inzago, un nuovo risveglio sotto le telecamere. "Abbiamo sentito dei colpi - raccontano dei vicini -, ma non abbiamo capito cosa accadesse". Via nella notte, nelle auto della Digos, Sergio e Assunta Sergio, e Marianna, la battagliera sorella di Maria Giulia. È vuoto l’appartamento di via Fratelli Cervi con le tende azzurre alle finestre. Le notizie arrivano in mattinata, e alimentano le chiacchiere in piazza e al mercato. "Li hanno arrestati tutti? - dice Sergio Motta, il macellaio dei vip, la vetrina a pochi passi dalla casa -. Una vicenda incredibile".

«Non sapevo niente sino a pochi minuti fa - racconta il titolare del bar tabacchi della piazza -. Nessuno, qui, sa niente di più di quello che si sta iniziando a leggere. E che naturalmente sconcerta". Lontani ricordi di Maria Giulia quando era "solo" Maria Giulia, mostrava il volto e chiacchierava solare con le negozianti del centro. Una sola amica cara, si dice, nel dopo conversione. Fatima, anche lei. Vive poco lontano. "Erano spesso insieme". Ma al citofono risponde solo una voce gelida: "Non parlo con nessuno. Stavo dormendo, mi avete svegliato". Un silenzio totale, dopo i clamori dell’inverno, era calato sulla storia di Fatima la combattente. Nella sensazione costante che qualcosa, ancora, sarebbe accaduto. "Così è stato - spiega in Comune l’assessore alle Politiche sociali Giacinta Coriale, un’attività mirata alla solidarietà e alle politiche dell’integrazione - e speriamo di non dover rivivere quello che abbiamo affrontato allora. Di questa famiglia sappiamo poco, il paese sa poco. Erano venuti da fuori, non erano certo emarginati, ma non vivevano la vita di Inzago". Su Fatima lo spettro: "Le voci di un suo rientro erano giunte anche a noi. Ma avevamo verificato subito che non potevano corrispondere al vero".