Inzago, ex cava Adige: bloccati i lavori di riempimento

L'ordinanza del Comune: "Verifichiamo che non ci sia niente di pericoloso per la salute dei cittadini"

Ruspe ferme in attesa delle verifiche sui materiali conferiti

Ruspe ferme in attesa delle verifiche sui materiali conferiti

Inzago (Milano), 6 luglio 2017 - Ex cava di via Adige, un’ordinanza del Comune blocca i cantieri di riempimento: "Documenti incompleti sui materiali conferiti. Sulla salute dei cittadini vogliamo certezze assolute". Un’indagine, promossa dal Comune e sotto l’egida dell’Arpa, certificherà la correttezza delle operazioni: "Solo successivamente ridaremo il via ai lavori". Sull’area della vecchissima cava di inerti all’inizio della strada per Groppello, una volta ultimato il riempimento, saranno realizzate alcune palazzine. Il progetto è di vecchia data, ed è passato direttamente dall’amministrazione Calvi all’amministrazione Fumagalli.

L’ordinanza di blocco lavori risale a pochi giorni fa. La cronistoria nelle parole dell’assessore all’Urbanistica Paolo Camagni. "Diciamo innanzitutto che noi questo intervento lo abbiamo ereditato - spiega - . La cava era lì dal Dopoguerra, ma da molti anni è inattiva. L’iter del progetto di riempimento e poi di ridestinazione dell’area è iniziato da tempo. Era viziato da quello che io chiamo senza polemica una “svista”, l’assenza di chiari vincoli sui conferimenti del materiale da riempimento. I lavori erano già iniziati prima che arrivassimo noi. E sino a quel momento, a onore del vero, nessuno ha tirato fuori problemi".

I problemi, invece, sono emersi "quando abbiamo esaminato la documentazione. Il materiale che sta rempiendo il buco è sicuramente inerte, scarti di vari cantieri della zona. Ma manca della documentazione attestante, e in linea generale diciamo semplicemente che vi sono delle lacune e delle difformità nella documentazione in cui abbiamo voluto vedere chiaro". Lo stop ai lavori con una ordinanza, "anche se la proprietà, che è molto collaborativa, aveva già interrotto in autonomia". Obiettivo dell’indagine che partirà a breve: "Quello, sicuramente, di verificare che non vi sia niente di inquinante. Non abbiamo motivi per pensarlo. Ma vogliamo anche trasmettere un messaggio, quando ci sono di mezzo la sicurezza e la salute dei cittadini non scherziamo".