Inzago, caserma incompiuta: vicini all’aut aut

Si torna a parlare del cantiere, atteso da quattro anni, in consiglio comunale: "Pronti alle vie legali"

Il sindaco Andrea Fumagalli

Il sindaco Andrea Fumagalli

Inzago (Milano), 16 gennaio 2020 - Caserma di via Boccaccio "incompiuta", la vergogna infinita e la promessa del sindaco: "Entro la fine del mandato porrò l’aut aut: o si completa, o ci restituiscono l’area, con manufatto o senza. E la richiesta sarà per vie legali". L’argomento è tornato di recente anche in consiglio comunale, in risposta a interrogazione della minoranza: "Necessario aggiornare i cittadini su un tema così delicato". Nulla si muove da quasi tre anni sul sito di via Boccaccio che ospita lo scheletro dell’immobile su carta destinato a caserma. Lo stabile era già così da anni al momento dell’insediamento della giunta Fumagalli, nel 2016. Quanto è accaduto successivamente è noto. La giunta chiese, immediati, degli interventi di messa in sicurezza del cantiere, abbandonato, accessibile e già ricettacolo di topi, nonché di balordi. I primi interventi arrivarono rapidamente: recinzione con cancelletto e sistemazione della copertura, per evitare infiltrazioni e rischio crolli. Poi, più nulla.

"Su questo fronte - così il sindaco - nonostante, sia molto chiaro, poco o nulla fosse di competenza del Comune, non ho mai smesso di muovermi, sollecitare, informarmi e telefonare". Il paradosso è che il problema non è mai stato questione di soldi: per il proseguimento dei lavori alla caserma di Inzago furono a suo tempo stanziati fondi importanti, oltre due milioni di euro. "Ma a denari disponibili non è mai seguito nulla di concreto. Posso definirla una lotta contro i mulini a vento, perché questa, sinora, è stata". Negli anni sono proseguiti i contatti con il Comando generale dell’Arma e con tutti gli enti competenti. Le azioni di fine mandato. "Un sollecito per vie legali ai responsabili di questa paralisi. Il concetto è semplice. Un’area è stata sottratta alla collettività. Quest’area va restituita, comunque, alla collettività. O con l’immobile, che potrebbe essere diversamente utilizzato: mi viene in mente la possibilità di un polo per la sicurezza. O spianata, in modo che possa avere altro futuro. Mi prendo un impegno formale". Così anche l’assessore alla sicurezza, Ivan Giuliani: "È una situazione di degrado che richiederebbe interventi continui. Noi non possiamo molto. Basti dire che anche la recinzione ormai è malandata, e i cancelli si aprono. Ho provveduto personalmente a fissarli con delle corde. È giusto capire dove si va". I lavori sul tribolato cantiere di via Boccaccio, al momento della paralisi, erano completati al 40%. Non si è mai andati oltre.