Grandine a maggio: campi devastati da Melzo a Settala. Si contano i danni

Agricoltori in ginocchio

 L’intensa grandinata di sabato è durata circa quaranta minuti provocando danni importanti nei campi coltivati e nelle serre

L’intensa grandinata di sabato è durata circa quaranta minuti provocando danni importanti nei campi coltivati e nelle serre

Melzo (Milano), 13 maggio 2019 - Grandine, vento e pioggia torrenziale, la tempesta di sabato sera si è abbattuta in strada e ha travolto le campagne: dalle serre ai campi coltivati, il giorno dopo, ora si contano i danni. E il primo monitoraggio è da esito infausto: colture danneggiate e distese di mais e orzo letteralmente tritate dalla tromba d’aria. E’ solo una prima stima. A peggiorare il quadro potrebbero arrivare i danni da freddo, minaccia gravissima per le colture in piena fase di crescita. Sono al lavoro dalla Martesana al sud Milano al Lodigiano i tecnici di Coldiretti, impegnati nel bilancio danni del fortunale che sabato, dall’ora aperitivo alla sera inoltrata, si è abbattuto su un’ampia zona della regione e della provincia di Milano. Grandine, vento a raffiche e pioggia a catinelle. I danni si contano alle colture, ma riparazioni e interventi sono in corso anche su stalle e aziende agricole scoperchiate.

«Nel Milanese - così una nota di Coldiretti - la grandine ha tritato campi di orzo, frumento, mais e ortaggi, mentre il vento ha abbattuto numerosi alberi. Se risulta particolarmente colpita la zona a ovest del capoluogo, con epicentro tra Parabiago, Arluno, Arconate e Villa Cortese, a sud est la tromba d’aria si è abbattuta con particolare intensità nella zona di Melzo e sino ai confini con il Lodigiano, abbattendo alberi e “allettando” distese di granturco». Anche la rete regala le immagini del dopo temporale nell’area melzese: danni per la strada, alberi abbattuti, cartelli stradali rovesciati, qualche allagamento. In campagna un paio d’ore di temporale battente, e ieri una giornata di superlavoro da parte degli operatori, per ripristinare il ripristinabile.

«È stata una grandinata lunga e intensa, durata una quarantina di minuti. Chicchi non grandi, ma in tutto quel tempo hanno fatto danni ingenti - così Davide Colombo, titolare di un’azienda agricola dell’hinterland - In alcuni punti a bordo strada c’erano 30 centimetri di ghiaccio. Ho dovuto mettere il 4x4 per uscire dal campo. Orzo e frumento sono stati devastati, le spighe distrutte, il mais anche». Così, a ruota, agricoltori dalla zona ovest del Milanese. «Una brutta botta. Oltre alla grandine, potrebbero arrivare i danni da freddo, micidiali su una pianta in crescita». Fra Melzo e Settala ettari di colture abbattuti. «Si è salvato poco - così Paolo Bruni, agricoltore di Settala - I danni su 5 ettari di pomodoro e su 4 ettari di orzo sono evidenti: nel caso dell’orzo tre quarti di ogni spiga non ci sono più. Rasi anche 10 ettari di mais, ma per questo bisognerà aspettare un po’ a tracciare un bilancio».