"Datemi i soldi o vi faccio del male". Dieci anni per estorsione aggravata

Condannato un artigiano di Gorgonzola che aveva taglieggiato un'azienda bresciana

Il Tribunale di Brescia

Il Tribunale di Brescia

Gorgonzola (Milano), 15 febbraio 2019 - Ha provato a difendersi in aula spiegando alla corte che quei soldi, 60mila euro, gli spettavano. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Brescia non gli hanno creduto e hanno condannato a 10 anni di reclusione per estorsione aggravata il 52enne operaio di Gorgonzola, D.M., ora detenuto a Opera dove sta scontando una pena fino al 2028 per traffico di stupefacenti. Secondo gli inquirenti l’artigiano, esperto in termoidraulica, con diversi precedenti penali, il 28 febbraio 2013 si sarebbe presentato negli uffici della azienda bresciana da cui aveva ottenuto un appalto per una serie di lavori, pretendendo 60mila euro. Già nei giorni precedenti D.M. aveva contattato la società chiedendo con insistenza quei soldi che a suo dire gli sarebbero serviti per sistemare alcune questioni con la Finanza.

"Il denaro mi spettava – ha spiegato ieri in aula rilasciando dichiarazioni spontanee l’uomo, arrestato in passato per vicende di prostituzione, per cui la procura di Brescia aveva chiesto una condanna a 8 anni di carcere – Rappresentava quello che avrei dovuto prendere in più rispetto al preventivo originale, ma che l’amministratore dell’azienda non voleva riconoscermi". Insieme al 52enne c’era un altro uomo di origine calabrese. Insieme a lui avrebbe iniziato a minacciare i vertici dell’azienda, che hanno registrato quell’incontro. "O mi date i soldi o faccio del male a voi e a chi vi sta vicino", avrebbe detto l’artigiano che a detta dei presenti all’incontro finito nel mirino dei magistrati avrebbe assunto un modo di fare simile a quello di un boss della criminalità. E così sarebbero iniziate una serie di pesantissime minacce anche di morte rivolte e rese più "veritiere" da alcuni bastoni da golf branditi a mo’ di arma. Convinti dalla violenza verbale del 52enne. i vertici dell’azienda avevano effettuato un bonifico già quel giorno a favore dell’artigiano di 18mila euro. Non contento il 52enne di Gorgonzola si era portato via un Rolex che aveva restituito al proprietario solo in cambio di altri tremila euro.

"Avevo detto alla banca di bloccare subito quel bonifico .- ha spiegato il titolare e fondatore dell’azienda bresciana – Ho spiegato che si trattava di una estorsione, ma mi hanno detto che non spettava a loro giudicare se fosse o meno una estorsione". La difesa del 52enne aveva chiesto che il reato venisse riqualificato in quello di esercizio arbitrario della proprie ragioni. La corte presieduta dal giudice Maria Chiara Minazzato ha invece creduto alla ricostruzione della procura e ha condannato a 10 anni l’artigiano per il quale è stata disposta, a pena espiata, la libertà vigilata per 3 anni.