Gessate, una camera sotterranea ai piedi di Villa Daccò

Nel parco riaffiora un pezzo di storia dopo l'abbattimento di un albero plurisecolare

L’area recintata sotto la quale c’è la stanza segreta

L’area recintata sotto la quale c’è la stanza segreta

Gessate (Milano), 28 ottobre 2015 - Si abbatte l’albero e riaffiora la storia: indagini e mistero sulla camera sotterranea restituita dal sottosuolo nel parco di Villa Daccò. L’area è cintata e messa in sicurezza, un primo sopralluogo della Sovrintendenza è già stato svolto la scorsa settimana. Ora si attendono relazioni e istruzioni sul da farsi. Mentre il paese si entusiasma per il mistero, l’ipotesi più accreditata quella che si tratti di una cisterna per l’acqua, risalente ad almeno due secoli fa. L’Amministrazione culla il sogno di poterla conservare, in tutto o in parte: "Una testimonianza del nostro passato".

Tutto risale a qualche giorno fa, quando gli operai del Comune hanno messo mano al taglio, da tempo programmato anche per le condizioni precarie della pianta, di un platano secolare nel cuore del parco della bella villa ottocentesca del centro del paese. Alla caduta del tronco e dei pesanti rami, una prima strana percezione, quella di un lieve sprofondamento del terreno. Qualche colpo di ruspa, ed ecco comparire la camera, 5 metri per tre circa, soffitto a volta, sistemata a oltre tre metri di profondità. Immediatamente è scattato il protocollo. Lavori fermi, messa in sicurezza e recinzione del sito, contatti con la Sovrintendenza.

"Abbiamo avuto la Sovrintendenza qui qualche giorno fa - così il sindaco Giulio Sancini - . Hanno svolto un sopralluogo, prelevato campioni, e notificato una relazione preliminare. L’idea è che possa trattarsi di una cisterna per la raccolta delle acque piovane. Ce n’erano tante in uso in zona nel 1700 e nel 1800". Ma la datazione è il primo dei misteri. "A un primo esame - così Sancini - sembrerebbe che il locale sia antecedente alla villa, edificata nell’Ottocento. Va inoltre considerato che la pianta abbattuta aveva quasi duecento anni, è impossibile che sia stata messa a dimora quando la camera era in uso. Doveva esserci prima". E adesso? "Ora attendiamo istruzioni su cosa possiamo fare. Per il momento ci siamo limitati a recintare l’area, perchè vi è un chiaro rischio crolli. Nessuno vi è ammesso, vi sono solo alcune immagini che sono state scattate durante il sopralluogo. Occorrerà capire se si può intervenire e come su una messa in sicurezza che consenta la conservazione. In caso contrario, si coprirà, mantenendo però in evidenza la volta. Noi vorremmo in qualche modo mantenere la visibilità del sito, ma vedremo se sarà possibile".

Sul sito Web del Comune alcune immagini (fra cui quella qui sopra) e un aggiornamento a cura dell’assessore alla Cultura Marianna Calenti. "Non seguo direttamente la vicenda, di competenza del sindaco e di altri assessorati. Ma non nascondo di essere piuttosto emozionata da questa scoperta. Anche Gessate, paese pure piccolo, ha una sua storia antica. Sappiamo per esempio che in passato ospitò un Convento degli Umiliati, circostanza raccontata recentemente a un incontro con uno storico locale. Non dico che il ritrovamento sia collegato, ma il desiderio di qualche approfondimento storico viene da sé".

La prima relazione della Sovrintendenza propende per l’ipotesi cisterna. "Comunque - così dal Comune - un simbolo del nostro passato, un esempio di come vivevano i nostri padri, e di come conservavano le risorse naturali".