Fase 3 a Segrate, giro di vite sulla movida

Dopo l’aggressione a un ragazzino, il sindaco vieta la vendita serale di alcolici da asporto per un mese

Il sopralluogo del sindaco Paolo Micheli con i carabinieri a San Felice

Il sopralluogo del sindaco Paolo Micheli con i carabinieri a San Felice

Segrate (Milano), 8 giugno 2020 -  Vietata la vendita da asporto di bevande alcoliche dalle 21 alle 7 del mattino per un mese. Se la situazione non tornerà alla normalità, sarà imposta la chiusura dei locali a mezzanotte. Non usa mezze misure il sindaco di Segrate, Paolo Micheli, per fronteggiare l’emergenza movida dopo i fatti di venerdì sera, quando un ragazzino è stato aggredito e spinto contro una vetrata che ha sfondato col corpo.

Divertirsi, ballare, bere un cocktail scambiare quattro chiacchiere con amici e amiche in compagnia è sempre stato il bello di essere giovani, tant’è che in molti da adulti cercano di non perdere questa allegra usanza di socializzare. Dopo tre mesi di clausura forzata era prevedibile che i ragazzini si sarebbero riversati in strada. E così è stato, un po’ ovunque. Ma venerdì sera nella piazzetta del centro commerciale di San Felice la movida è andata oltre il consentito, come racconta il sindaco Micheli che sabato sera ha effettuato un lungo sopralluogo insieme a carabinieri e polizia locale.

"Serata da dimenticare quella di venerdì al Centro commerciale di San Felice, con movida scriteriata, ben poche mascherine e distanziamenti e a completare un’inspiegabile aggressione a un nostro giovane concittadino. C’erano troppi giovani, circa 400, e solo due carabinieri e la situazione è degenerata quando una banda di ragazzini ha aggredito un loro coetaneo che è stato spinto contro una vetrina andata in frantumi. Tutto questo è inaccettabile". Dopo l’aggressione c’è stato il fuggi fuggi generale. Il ragazzino ferito è stato soccorso e trasportato in ospedale: le sue condizioni non sarebbero più gravi. Ora è caccia agli aggressori. La sera dopo la rissa, non erano più due i carabinieri a controllare la zona commerciale di San Felice. Sono intervenute 5 pattuglie, agenti in borghese e polizia locale. Controlli che il sindaco chiede siano costanti.

La nuova ordinanza sindacale è stata firmata ieri a mezzogiorno ed è immediatamente entrata in vigore. A pagare rischiano di essere i titolari dei bar, che dopo tre mesi di lockdown potrebbero subire limitazioni anche negli orari di apertura. Ma il problema della vendita degli alcolici resta ovunque c’è movida e ci sono i minorenni: non possono acquistarli ma spesso si ubriacano talmente da finire in ospedale. Il bollettino sanitario delle emergenze urgenze di Areu Lombardia, per quanto riguarda Città metropolitana, parla chiaro: tra venerdì e sabato sera sono 7 i giovani ricoverati nei vari ospedali per intossicazione etilica, fra cui due ragazzine di 14 e 15 anni Magenta.