Fase 2, i ragazzi dall’euforia vacanziera alla crisi

Tra bambini e adolescenti gli psicologi costretti a fare gli straordinari durante e dopo la quarantena

Barbara Lo Iacono

Barbara Lo Iacono

Trezzo sull'Adda (Milano), 14 maggio 2020 - In principio sembrava di essere in vacanza, ma poi senza scuola, senza amici, chiusi in casa, è arrivata la crisi. Un disagio tutto da analizzare si sta facendo strada fra bambini e adolescenti: disorientamento, malumore e una certa passività sono le spie dei guasti provocati dal lockdown.

Ne sanno qualcosa gli psicologi dell’Asst di Vimercate al lavoro a Trezzo e Vaprio, costretti a fare gli straordinari durante la quarantena. Con dieci visite al giorno – via Skype o via Zoom – loro e i neuropsichiatri delle équipe territoriali sono stati i primi a venire a contatto con i nuovi problemi da isolamento dei giovanissimi.

«L’impatto della pandemia è indubbio – spiega Barbara Lo Iacono, alla testa della struttura aziendale di Psicologia clinica – niente sarà più come prima". Neppure i servizi che traslocano in Rete cambiando inevitabilmente il rapporto medico-paziente. Il training del personale per ora si basa su 529 colloqui online fra marzo e aprile, 329 interni e 200 con liberi professionisti su progetti specifici. Un campione cui presto ne seguirà un altro. Per ricalibrare le prestazioni, gli specialisti hanno deciso di lanciare un’indagine su 150 ragazzi, selezionati fra chi è già in cura. A tutti è stato consegnato un questionario, "le risposte permetteranno di tracciare una mappa dei nuovi bisogni per offrire risposte innovative al passo con le necessità emergenti" .

La previsione è che aumentino i disturbi da stress post traumatico, per questa ragione la macchina organizzativa è già passata alla Fase 2, ovvero la messa a punto di percorsi specifici. Nel frattempo, per i genitori tre aiuti pratici per fare fronte ai guasti della pandemia: un decalogo per attenuare gli effetti della quarantena sui figli con consigli su stili di vita, alimentazione, igiene personale, e socializzazione; consigli per elaborare il lutto dopo la perdita di nonni, zii, amici di famiglia, ma anche coetanei portati via dal virus; infine, un prontuario per facilitare la comunicazione fra le pareti domestiche, più utile che mai dopo settimane chiusi in casa. Tutto a disposizione in Rete dei 1.800 minori che ogni anno entrano in contatto con la struttura e i suoi medici. È questo il bacino di utenza, in crescita, fra Adda e Molgora.

Si stima che con il persistere della crisi sanitaria la domanda aumenterà inevitabilmente. Incertezza, ansia, timori scavano nel profondo e i bimbi o gli adolescenti non ne sono certo esenti. Ne sanno qualcosa i genitori alle prese anche con le difficoltà della didattica a distanza, un’altra fonte di forte preoccupazione. La scuola è infatti in cima alle abitudini che mancano di più ai ragazzi, seguita dagli incontri ancora vietati con gli amici e dallo svago, andare al cinema, o trascorrere il weekend fuoriporta, una routine che temono di avere perso per sempre con tutte le conseguenze del caso.