Fase 2 a Melzo, la missione di Giuseppe: "Nelle mie foto i volti di chi non si è arreso"

Dagli eroi del soccorso a commercianti e operai. Il “Covid reportage” del fotografo Pelusio: "Scatti gratuiti a disposizione di tutti"

Il fotografo Giuseppe Pelusio

Il fotografo Giuseppe Pelusio

Melzo (Milano), 25 maggio 2020 - Operai e tessitori “riconvertiti” in produttori di mascherine e dispositivi sanitari; i volontari della Croce Bianca, della Protezione civile e i tantissimi altri cittadini che hanno donato energie ad aiutare chi soffriva; la  riapertura di negozi storici; le consegne a domicilio e la faticosa sopravvivenza di chi ha voluto esserci nei giorni più difficili; ristoratori ed esercenti, fornitori porta a porta di buonumore, ma anche promotori di iniziative benefiche. Foto un po’ in bianco e nero e un po’ a colori: per non dimenticare la paura, ma anche per guardare al futuro con ottimismo. In ogni caso, “Saranno solo ricordi”. Ogni melzese ormai conosce questo slogan, che rimbalza in rete da settimane alla pagina di Studio 81, atelier fotografico e negozio di grafica e stampa del 39enne Giuseppe Pelusio. Le immagini sono centinaia. Tutte gratuite, realizzate per immortalare un periodo straordinaio. Come scenario Melzo, i melzesi, gli angoli conosciuti e meno noti della città. L’“archivio Covid-19” del fotografo è libero: "Usate queste immagini come volete".

Ma ci sono già dei progetti. Uno, la realizzazione di una grande mostra fotografica, magari nella prossima edizione della Fiera delle Palme. Poi, forse, un volume. Per ora, intanto, gli scatti continuano. "L’idea mi è venuta nei giorni dell’impatto con l’emergenza - racconta -. Faccio il fotografo di professione da pochi anni, da quando ho gettato alle ortiche un lavoro sicuro per seguire la mia passione. Scappo a immortalare ciò che accade". Così è nata l’idea. Diventata subito azione. "Ho iniziato un giorno seguendo per qualche ora i volontari della Croce Bianca. Poi la Protezione civile. Poi ho iniziato a spaziare. I commercianti alle prese con le difficoltà del momento. Aziende, albergatori, sanificatori. Straordinaria, nel vero senso della parola, la risposta dei commercianti. È nata una grande cordata solidale, da coltivare anche nel dopo emergenza". Un appuntamento settimanale. E parole chiare in accompagnamento a ogni “Covid reportage”: "Vi racconto brevi storie, nella speranza che presto restino solo ricordi. Il progetto è gratuito e le immagini saranno a disposizione di tutti". Così ribadisce Pelusio: "Queste foto sono frutto di un progetto personale. E mai potrei pensare di fare business sul Covid".

Dalle foto, amicizie, scambi di idee, qualche iniziativa benefica: come quella della pizzeria “A modo mio”, promotore di serate speciali di pizza e consegne con ricavato devoluto a scopo solidale. Un servizio coinvolgente? "Tutti". Bianco e nero, oltre al colore: "I colori sono emozioni, ho voluto dare senso a più declinazioni cromatiche di un periodo così unico". Gli scatti proseguono. Ora sono quelli della ripresa, dei volti dietro le mascherine, dei primi clienti ai tavolini o negli interni dei negozi. Della speranza di farcela: "Entusiamo e voglia di ricominciare. E i sorrisi dietro le mascherine raccontano umiltà e tanta passione per il lavoro".