Le lettere? Una si è persa per strada: arrivano a Tokyo e Londra, non a Desio

Tre buste spedite insieme, ma in Brianza c'è ancora chi l'attende

ATTESA Spedita il 25 ottobre la lettera non è ancora arrivata

ATTESA Spedita il 25 ottobre la lettera non è ancora arrivata

Desio, 1 novembre 2018 - Poste lumaca. Quante volte ne avete sentito parlare? Anche in Brianza. Interi quartieri con la casella desolatamente vuota per settimane, bollette da pagare già scadute da un pezzo, riviste in abbonamento di due mesi prima, auguri di Buon Natale che arrivano ben oltre la Befana, postini desaparecidos, e via dicendo, tra un disagio e l’altro.

Aondate, a zone, i problemi tornano. Insieme alle lamentele dei cittadini. Ma se a tutto questo ci si è ormai abituati, ecco che il servizio riesce a offrire delle chicche che lasciano a bocca aperta. Singolari. Sembrano quasi una barzelletta e invece sono realtà.

Partiamo dall’inizio, senza svelare il finale. Succede che una importante casa editrice di Milano stia portando avanti un piccolo lavoro editoriale. Un libro, scritto in inglese e giapponese, che tra qualche mese uscirà anche sul mercato tricolore, nella lingua di Dante. Per il quale ha coinvolto l’autore, che è americano ma vive in Giappone. Il traduttore dell’opera, che è italiano ma vive a Londra. E il curatore dell’edizione italiana, che vive in Brianza, a Desio.

Quindi, definito tutto il piano operativo, dall’ufficio all’ombra della Madonnina partono i tre contratti. E partono tutti insieme, allo stesso momento, ma prendendo direzioni molto differenti: uno punta decisamente a est, verso Tokyo; l’altro va a nord in direzione Londra e l’altro ancora “prende la tangenziale” per arrivare a Desio.

È giovedì 25 ottobre, quando chi ha scritto i contratti li saluta, augurando loro buon viaggio. Venerdì 26, il giorno dopo, il traduttore avvisa il team: «Wonderful! Contratto arrivato, procedo con la firma. Grazie». Un volo davvero da record. Trascorre il weekend e lunedì 29 l’autore dal Giappone informa gli altri via email, «il contratto è arrivato e lo ho rispedito oggi stesso, arigatou!». Il terzo collega, stupito, apre la casella della posta, in centro a Desio. Apre, cerca. Riapre, ricerca. E ancora. E ancora. Invano. In fondo è passata una sola settimana, mica troppo. E siamo abituati a lumache assai più lente. Ma come è possibile che per fare 1.300 km il documento abbia impiegato un giorno, per coprirne addirittura 9.700 abbia messo poco più di un weekend...e dopo una settimana non abbia ancora fatto i 25 km da Milano alla Brianza? Ai posteri (quando arriverà...) l’ardua sentenza.